La robotica ci affascina da sempre, ma allo stesso tempo ci preoccupa. Quando pensiamo alle macchine, da un lato siamo certi che saranno degli ottimi collaboratori, sia a lavoro, sia a casa, dall’altro ne temiamo la diffusione e la crescita, perché potrebbero sostituirci in molti compiti, rendendoci inutili.
Visioni apocalittiche o troppo ottimistiche a parte, la robotica è una realtà industriale da anni e sono più di 1,3 milioni le spedizioni effettuate dal 2015 al 2018, secondo dati Ifr (International federation of robotics), con la Cina che domina incontrastata il mercato (133.000 spedizioni nel 2018), inseguita dal Giappone (52.000 spedizioni), dagli Stati Uniti (38.100) e la Corea del Sud (37.600). La Germania viene subito dopo, con 30 mila robot industriali circa, seguita da Taiwan (11.300) e dall’Italia in settima posizione, con 8.300 unità.
Dati rivisti in aumento dall’Ifr, che ha stimato in 422.000 i robot industriali venduti a livello mondiale per un giro di affari di 16,5 miliardi di dollari a fine 2018. Le proiezioni per il 2020, 2021 e 2022 si attestano su un tasso di crescita annuo del 12%, con 465 mila attivazioni attese nel 2020, 522 mila nel 2021 e 584 mila nel 2022.
Molti esperti considerano il 2020 l’anno delle tecnologie emergenti abilitate dal 5G, il nuovo standard della telefonia mobile, e la robotica è tra queste. Secondo Interact Analysis, nel 2020 un robot su due sarà venduto in Cina. Complessivamente, a livello globale, saranno spediti 400 mila robot industriali nel 2020, con un aumento dell’11% sul 2019, in linea con le altre stime.
In termini apocalittici, c’è anche chi vede in ogni robot la perdita di utilità di un paio di esseri umani. Secondo uno studio pubblicato da Oxford Economics, per ogni robot industriale installato si perderanno 1,6 posti di lavoro umani.
Dal 2000 ad oggi, secondo la ricerca, i robot hanno sostituito 1.7 milioni di esseri umani nell’industria, dando le cifre nel dettaglio: 400 mila in Europa, 260 mila negli Stati Uniti, 550 mila in Cina.
Entro il 2030, è stimato da Oxford Economics, potrebbero essere sostituiti da robot più di 20 milioni di lavoratori in tutto il mondo, per un incremento di installazione di macchine del 30% per un valore aggiunto al prodotto interno lordo globale valutato attorno ai 5.000 miliardi di dollari.