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Robot industriali, ecco i 10 maggiori produttori al mondo

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Sempre più impiegati nella produzione industriale, i robot sono oggi in grado di lavorare fianco a fianco con gli uomini, sollevando pesi enormi e allo stesso tempo imparando in maniera autonoma. Un mercato mondiale in crescita costante. Scopriamo le 10 Big del settore.

Robotica industriale

Quando si parla di robot non bisogna mai pensare al classico Terminator con le sembianze di Arnold Schwarzenegger. Un conto è la fantascienza e i suoi cyborg più o meno avanzati, ispirati da intelligenze artificiali autocoscienti, un altro sono le macchine, che già oggi impieghiamo in maniera crescente in tutti i settori industriali.

Dall’automotive all’alimentari, dal manifatturiero in generale al tessile, passando per il settore minerario, quello energetico e farmaceutico, solo per citare gli ambiti più conosciuti.

Cercando di mettere ordine in un mercato molto vasto a livello globale, Dana Sindaco ha selezionato per history-computer.com le 10 aziende più grandi del settore su scala mondiale.

A livello mondiale sono state quasi 518 mila le nuove installazioni di robot industriali effettuate durante tutto il 2021, secondo gli ultimi dati di IFR. Un vero e proprio record storico, con un +31% in più sul 2020 e un +22% rispetto al 2018, quando le installazioni furono 423 mila circa e il trend era di crescita sostenuta almeno dal 2011. l’Italia è al sesto posto nel mondo per numero di nuove installazioni.

Le 10 più grandi aziende al mondo. La Top 10

Partiamo proprio dall’ultima posizione in classifica, che è occupata dalla Universal Robot Technologies, società specializzata in cobot (unione delle parole “collaborative robot”), robot collaborativi concepiti per interagire fisicamente con l’uomo in uno spazio di lavoro.

Nel 2021 l’azienda ha chiuso cassa con 311 milioni di dollari di entrate, in crescita del 41% sul 2020.

Al nono posto c’è iRobot, che costruisce macchine da impiegare in diversi settori, tra cui le esplorazioni oceaniche o negli ospedali come robot per la telepresenza, ma non solo.

In realtà molti di noi potrebbero avere un loro prodotto in casa, come il robot aspirapolvere Roomba i3. Ne sono stati venduti più di 40 milion nel mondo, alcuni compatibili con Alexa e Google Assistant, come nel caso di iRobot Braava jet m6.

iRobot ha chiuso il 2021 con un incasso superiore a 1,5 miliardi di dollari.

All’ottavo posto c’è la giapponese Yaskawa, fondata nel 1915, specializzata in robotica industriale applicata nei settori della biomedicina, dell’elettronica di consumo, nell’alimentare, nella logistica e dei semiconduttori.

La società ha chiuso il 2021 con entrate pari a 3,66 miliardi di dollari (e una stima per il 2022 pari a 4,3 miliardi di dollari).

La settima posizione è invece occupata dalla giapponese Fanuc, che dal 1954 costruisce macchine industriali, in grado di sollevare pesi davvero notevoli, anche superiori alle due tonnellate, fino a sfiorare i 5 metri di altezza.

L’M-2000i A/2300 consente oggi di sollevare agevolmente un SUV a pieno carico, ma anche oggetti pesanti oltre 2,3 tonnellate.

La Fanuc ha fatturato 6,39 miliardi di dollari nel 2021, in aumento del 10% sull’anno precedente.

In sesta troviamo Zebra Techbologies, che dal 1969 sforna macchine industriali per la stampa in generale ed in particolare per quella di etichette con codici a barre.

Ma la sua offerta si è ampliata negli anni e oggi realizza anche robot autonomi e mobili per la logistica (spostamento pallet e prodotti) e per l’uso ospedaliero (consegna farmaci e campioni di laboratorio).

Le sue macchine sono oggi in grado di apprendere dall’esperienza e dalla vicinanza collaborativa dell’uomo. Zebra Technologies ha chiuso il 2021 con entrate pari a 5,67 miliardi di dollari.

Top Five

Entriamo ora nella Top Five di questa classifica mondiale dei maggiori produttori di macchine industriali.

Al quinto posto c’è Yamaha Motors, colosso giapponese delle motociclette che non ha mai disdegnato la produzione di macchine industriali. Il primo robot l’ha costruito 40 anni fa, ma i risultati migliori sono arrivati a fine anni Ottanta del secolo scorso.

Oggi la società progetta e costruisce robot per la movimentazione generale di merci e componenti, come nel caso del modello YA-U20F con un carico massimo di 20 KG.

L’azienda ha fatturato 16,5 miliardi di dollari nel 2021, in crescita del 20% su base annua.

Al quarto posto troviamo Nvidia, con i suoi processori 3D e di grafica di ultima generazione (Gpu), a cui si è aggiunta nel tempo un’ampia famiglia di macchine molto utili agli sviluppatori, come l’ultima Nvidia Omniverse Isaac Sim, piattaforma che accelera il processo con strumenti di sviluppo, simulazione e implementazione di robotica avanzata.

Nel 2021 Nvidia ha registrato un fatturato mondiale che ha sfiorato i 17 miliardi di dollari, in aumento del 52% sul 2020.

Primo, secondo e terzo posto

Arriviamo quindi alle tre posizioni più alte. Sul podio più basso c’è la svizzera ABB, che praticamente si occupa di robotica e automazione a 360°, attiva in 100 Paesi al mondo con più di 105 mila dipendenti.

I suoi robot si trovano facilmente nell’industria automotive, in quella dell’elettronica di consumo, e nella logistica.

Nel 2021 ha fatturato quasi 29 miliardi di dollari, anche in questo caso in aumento dell’11% su base annua.

Al secondo posto c’è Denso, che si occupa dal dopo guerra di robotica industriale, in particolare di quella automobilistica.

È attiva in 38 Paesi nel mondo e occupa una forza lavoro di 170 mila dipendenti. Nel tempo si è specializzata in progettazione e produzione di sistemi e componenti per l’elettrificazione, a anche di sistemi termici.

Nel suo listino globale troviamo anche il robot porta oggetti XR, il robot assistente medico VS-050S2, vincitore del premio Good Design 2014, e il robot VOA-4025 per ispezioni e carico/scarico merci.

Denso ha fatturato 49,4 miliardi di dollari, finendo al 244° posto della classifica Fortune 500.

Sul podio più alto, infine, troviamo Midea, produttore cinese di elettrodomestici intelligenti e di sistemi smart home.

Nata nel 1968, è solo nel 2016 che ha conquistato un posto di rilievo nel panorama della robotica mondiale, con la classe di macchine Kuka.

Questa serie di robot industriali ha di fatto preso piede un po’ ovunque, anche nei settori più sperimentali, come la ristorazione ad esempio (dai robot camerieri agli chef, fino ai gelatai), ma in genere è facile trovare sue macchine nel manifatturiero e nella logistica, come anche nell’industria alimentare.

I suoi ultimi robot KR Delta imbustano le posate di plastica e il tovagliolo in bustine apposite da inviare nelle mense.

Il fatturato del Gruppo Midea ha superato i 53 miliardi di dollari nel 2021, contro i 41 miliardi del 2020.

Il mercato mondiale della robotica industriale potrebbe raggiungere gli 87 miliardi di dollari di valore entro il 2030, con un tasso medio di crescita annuo (Cagr 2021-2030) stimato attorno al +12%, secondo uno studio Next Move Strategy Consulting.

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