Il trilogo della Ue (Parlamento, Commissione e Consiglio) ha raggiunto un sofferto accordo verso l’abolizione del roaming per i cittadini europei dal 15 giugno di quest’anno, fissando in nottata i nuovi tetti per le tariffe all’ingrosso fra diversi operatori.
Un risultato che non era scontato, vista la distanza fra le diverse proposte avanzate, con l’Europarlamento che aveva proposto tariffe da 4 euro per gigabyte nel 2017 a scalare fino a 1 euro a Gigabyte nel 2020, mentre il Consiglio aveva proposto tariffe da 8,5 euro per Gigabyte nel 2017 fino a 4 euro nel 2021.
Il punto più controverso era certamente fissare i tetti per le tariffe wholesale relative alla trasmissione dati, vista l’esplosione dell’Internet mobile. Alla fine Europarlamento e Consiglio europeo hanno deciso di fissare un tetto per la trasmissione dati di 7,7 euro per gigabyte a partire da giugno 2017, che progressivamente diminuirà a 2,5 euro per gigabyte nel 2022.
I tetti per le chiamate passeranno dagli attuali 5 centesimi a 3,2 centesimi al minuto, mentre per l’invio di sms il tetto è di un centesimo, metà della tariffa attuale.
Nel quadro dell’accordo raggiunto in nottata dopo diverse ore di negoziato è previsto che la Commissione Europea riveda i tetti wholesale ogni due anni e ne proponga di nuovi se necessario.
Operativamente, c’è ancora bisogno della conferma ufficiale dell’Europarlamento e degli stati membri per l’ok definitivo all’accordo raggiunto in nottata.
Le tariffe all’ingrosso saranno il 90% più basse delle attuali, spiega il Consiglio, consentendo agli operatori di offrire il roaming ai loro clienti senza aumentare i costi delle telefonate nazionali. Allo stesso tempo però devono essere abbastanza elevate in modo che gli operatori dei Paesi visitati possano recuperare i loro costi senza aumentare i prezzi al dettaglio. Inoltre, il tetto deve consentire di proseguire con gestione e l’ammodernamento delle reti in modo che i cittadini europei possano avere connessioni stabili dappertutto in Europa.
“Oggi manteniamo la nostra promessa”, ha detto Andrus Ansip vicepresidente della Commissione che alla vigilia del negoziato aveva espresso preoccupazione per il rischio di un mancato accordo fra gli stati, sulle nuove tariffe, sul filo di lana.
Il compromesso siglato in nottata per l’abbattimento graduale delle tariffe wholesale consentirà agli operatori di assorbire in qualche modo il danno derivante dai mancati introiti del roaming retail. Resta il rischio che il taglio del roaming venga compensato dall’incremento delle tariffe domestiche e dei piani dati degli operatori.
Protestano i Mobile virtual network operator (Mvno) europei, raccolti nell’associazione Mvno Europe (che tra gli altri rappresenta anche Fastweb e Poste Mobile): “I tetti fissati per le tariffe dati sono troppo alti, nonostante le ripetute richieste di abbassarle da parte del Parlamento Europeo. Tutto ciò non solo danneggerà la concorrenza ma produrrà un incremento generale delle tariffe in tutta Europa”, si legge in una nota, secondo cui il provvedimento favorisce gli operatori dominanti.