“Roam like at home”, un modello che rischia di danneggiare seriamente l’industria europea del mobile, restringere la concorrenza, ridurre l’offerta di servizi e far lievitare i prezzi in diversi paese della Ue. La pensa così John Strand, secondo cui l’azzeramento del roaming sarà un danno per tutti, operatori e consumer.
Fra le conseguenze negative dello zero roaming, secondo l’analista Strand Consult, che qualche tempo fa aveva già criticato il concetto di fair use:
- L’aumento dei prezzi in diversi paesi Ue, in particolare quelli dove questi sono più bassi come ad esempio la Danimarca e gli operatori non hanno grossi ricavi.
- Diminuzione delle tipologie di contratto. In alcuni paesi, i contratti con 10, 20, 50 o più GB in alcuni stati diminuiranno.
- La concorrenza nel mercato degli Isp diminuirà, perché gli operatori mobili che offrono prodotti a banda larga mobile che oggi fanno concorrenza ai fornitori di banda larga fissa potrebbero riitrarsi dall’arena degli Isp.
- Gli operatori mobili virtuali (Mvno) e altri player che acquistano traffico nazionale dagli operatori mobili rischiano di andare incontro ad un netto aumento dei prezzi all’ingrosso, con un danno alla concorrenza.
- Nascerà un nuovo mercato degli arbitraggi per sfruttare la nuova regolazione. Gli OTT che non investono in infrastrutture avranno ottime opportunità di business.
- Nuovi modelli di consumo avranno conseguenze strutturali in Europa, dove il commissario Margrethe Vestager non sembra propensa ad accettare il consolidamento degli operatori nazionali.