La Commissione Industria del Parlamento Ue ha approvato il compromesso su Roaming e Net Neutrality concordato la scorsa settimana. Si tratta di un passo formale che consente all’iter della proposta di avanzare, ma perché si trasformi in legge bisognerà attendere ancora. I giochi non sono fatti, perché manca l’imprimatur definitivo, che dovrà arrivare con il volto di Parlamento e Consiglio Ue e sarà in programma non prima dell’autunno.
I membri del Parlamento nel voto di ieri hanno apportato soltanto qualche modifica marginale al testo concordato nei giorni scorsi dai paesi membri: in particolare, il Parlamento ha approvato la proposta di consentire ai regolatori nazionali di accordare agli operatori dei sovrapprezzi sui prezzi di roaming in caso la cancellazione delle tariffe danneggi le dinamiche tariffarie sui mercati interni. I regolatori nazionali avranno così il potere di giudicare in autonomia sulle richieste di sovrapprezzo che saranno avanzate da parte degli operatori. Si tratta di un provvedimento che di fatto annacqua in maniera consistente la riforma.
Su richiesta del Parlamento, inoltre, i consumatori europei continueranno a ricevere via sms informazioni sulle tariffe di roaming ogni volta che si troveranno all’estero fino al 15 giugno 2017 (deadline per il fine roaming) e anche in caso di attivazione della clausola di salvaguardia in caso di abusi.
Per quanto riguarda la Net neutrality, gli utenti al momento di firmare un contratto di fornitura saranno informati in maniera chiara sulla velocità minima e massima che normalmente potranno attendersi con la stipula. Se l’operatore non manterrà la performance di rete pattuita, il contratto sarà stato violato e quindi scatteranno le sanzioni previste.
Le tariffe
Nel frattempo, le tariffe di roaming saranno progressivamente tagliate a partire dal 30 aprile 2016 ad un tetto massimo di 0,05 centesimi al minuto per le chiamate, 0,02 centesimi per gli Sms e 0,05 centesimi per megabyte (Iva esclusa). “Si tratta di uno sconto del 75% rispetto alle tariffe attualmente in vigore nella Ue”, fa sapere la Commissione Ue.
Gli operatori Tlc potranno però intervenire in base al principio di “fair use policy”, bloccando eventuali abusi sul roaming, ad esempio nel caso in cui un cliente di un certo paese disponga di abbonamenti telefonici di un altro paese dove le tariffe di roaming sono più vantaggiose.
Alla fine la presidenza lettone ha trovato un compromesso in extremis fra le diverse posizioni della Commissione Ue, favorevole ad abolire le tariffe di roaming nel 2018, e il Parlamento Ue, che intendeva anticipare la data di fine roaming al 2016.