Il Governo italiano punta all’abolizione del roaming e sta mediando per arrivare a una posizione comune che smussi le perplessità anche di quei paesi, come la Gran Bretagna, che vedono nella fine del sovrapprezzo sulle chiamate dall’estero un pericolo per i loro campioni nazionali della telefonia mobile.
I funzionari del ministero dello sviluppo economico stanno quindi lavorando per giungere, infine e in tempi rapidi, a una sintesi, che dovrà necessariamente prendere la forma di un meccanismo che consenta di evitare abusi come il cosiddetto ‘arbitraggio’ delle carte sim, che consentirebbe ai consumatori di sfruttare le differenze di prezzo tra un paese e l’altro e acquistare, ad esempio, una sim in Lituania, dove i servizi costano molto meno e usarla, poi, nei Paesi Bassi o nel Regno Unito dove i prezzi sono molto più alti.
Per prevenire un utilizzo anomalo o abusivo dei servizi di roaming al dettaglio, l’Italia spinge quindi sull’introduzione di una ‘clausola di utilizzo corretto’ al consumo di servizi di roaming, anche se, approvato questo passaggio, si dovrà poi stabilire chi dovrà occuparsi di monitorare ed eventualmente punire gli abusi, se la Ue, i regolatori nazionali o gli operatori che vendono la Sim.
C’è ancora da lavorare, insomma, ma quel che è certo è che l’Italia non intende mantenere in vita il roaming, percepito dai consumatori come una barriera senza senso in un’Europa che ambisce al mercato unico.
Gli sforzi dell’Italia, dopo un primo momento di confusione, sono stati riconosciuti anche dal Commissario Neelie Kroes, che inizialmente aveva parlato di proposte ‘poco ambiziose’. Ieri, il suo portavoce ha riconosciuto infatti che il nostro paese sta gestendo il dossier in modo “positivo e serio” e che “alcune parti del testo italiano sul roaming sono anche più forti rispetto alla proposta della Commissione”.
La presidenza italiana, ha spiegato il portavoce della Kroes, “sta solo provando a far avanzare gli altri elementi del pacchetto mentre vengono definiti i dettagli su come si arriva alla fine del roaming”, per questo “è normale che non tutti i dettagli siano messi nero su bianco in questa fase”.
In ogni caso, ha aggiunto, “ci aspettiamo che i negoziati vengano completati nel 2014”.
Per quanto riguarda altre parti del pacchetto, come la net neutrality, ci sono sicuramente meno attriti e divergenze: si è, insomma, più vicini al raggiungimento di una posizione comune e anche sul tema ‘caldo’ della disparità di condizioni tra telco e OTT la presidenza italiana ha pronta una proposta molto interessante, che verrà presentata dal Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli a Neelie Kroes in occasione del Consiglio straordinario Ue sulla Internet Governance, che si terrà il 2 e 3 ottobre a Milano.