Roaming. Agcom vigilerà, ma operatori possono chiedere deroghe

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Da oggi è scattato il ‘roaming zero’ però gli operatori telefonici possono chiedere deroghe al divieto di applicare un sovrapprezzo, dimostrando la non sostenibilità delle tariffe. Ecco cosa nasconde la norma e le cose da sapere per non pagare di più.

È una delle notizie più attese e lette negli ultimi giorni. È la norma più sventolata dalle alte cariche dell’Unione Europea in queste ore L’abolizione delle tariffe di roaming è un vero successo europeo”.

Quindi da oggi quando si è (per un breve periodo di tempo) in uno dei 28 Paesi dell’Unione Europea si può telefonare, inviare sms e navigare su internet come se fossimo in Italia: dunque alle stesse condizioni tariffarie in vigore nello Stato di sottoscrizione dell’abbonamento.

Cosa si nasconde nella norma europea “Roaming zero”?

I consumatori in viaggio nei Paesi Ue non dovranno pagare spese aggiuntive e attivare piani tariffari ad hoc, ma solo se usufruiscono del pacchetto base attivato sulla propria Sim. Infatti occorre sapere che il roaming gratuito garantito è tale solo sull’offerta “base”: se attiviamo un’opzione per avere dei Giga di traffico in più non potremmo contare su tali dati all’estero. Inoltre il roaming zero non vale per tutti. Chi si trasferisce stabilmente in un altro Paese dell’UE non potrà più beneficiare delle offerte di roaming a tariffa nazionale degli operatori dello Stato di provenienza. La norma vale per chi utilizza il cellulare più spesso nei propri confini nazionali che all’estero.

Il roaming zero prevede delle deroghe per gli operatori

Nel presentare “L’abolizione delle tariffe di roaming come uno dei successi principali e più tangibili dell’UE” è stato dimenticato di comunicare ai consumatori europei l’eccezione prevista dalla norma. Gli operatori telefonici, infatti, possono chiedere deroghe al divieto di applicare un sovrapprezzo, dimostrando la non sostenibilità delle tariffe nazionali rispetto al traffico generato in roaming. Chi può farlo? Gli operatori che presentano un fatturato con perdite superiori al 3% possono chiedere la deroga di un anno. Questo significa che tutti i clienti di questi operatori rischiano di non poter usufruire dell’abbattimento delle tariffe di roaming. Precisamente potrebbero essere i clienti degli operatori virtuali, i cosiddetti MVNO che “girano” sulle reti degli operatori infrastrutturati italiani. E ricordiamo che questo allarme è stato lanciato anche da Strand Consult: “Il roaming like home rischia di diventare una bomba a orologeria sotto la sedia degli operatori mobili virtuali perché hanno modelli di business e prezzi diversi dagli operatori di rete. La chiave del loro business è l’acquisto di traffico a basso prezzo e la rivendita con margini fino al 25% per quelli di maggior successo. L’abolizione del roaming rischia di porre fine a questo business model, perché gli MVNO saranno costretti a coprire i mancati ricavi del roaming internazionale con quelli nazionali”.

Infine i gestori telefonici possono fissare dei limiti ai servizi in roaming, nell’eventualità di un utilizzo abusivo da parte di cittadini stabilmente residenti in un Paese diverso da quello ove hanno sottoscritto il contratto, o in presenza di piani tariffari con consumo dati illimitato o a prezzi molto vantaggiosi.

Per denunciare violazioni alla normativa scrivere all’Agcom

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni vigilerà sul “Roaming-like-at-home” a tutela dei consumatori italiani. Al centro delle verifiche di Agcom, il rispetto delle nuove regole e l’eventuale corretta applicazione delle eccezioni previste dalla normativa europea.

Per denunciare violazioni della nuova normativa sul roaming, gli utenti potranno utilizzare il modello D, disponibile sul sito dell’Autorità.  Per assistenza nella compilazione di tale modello, potranno inviare una e-mail all’indirizzo info@agcom.it.

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