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Risparmio energetico Tlc: BT stacca la spina al rame e al 3G

La ricetta di BT, ex incumbent britannico, per limitare il consumo energetico in tempi di vacche magre come questi parte dallo spegnimento in prima istanza delle vecchie reti fisse in rame e delle vecchie reti mobili 3G. Una ricetta che nei piani aziendali porterà nei prossimi otto anni a risparmi per 500 milioni di sterline all’anno. L’operatore britannico è altresì convinto che gli investimenti per modernizzare la rete, soprattutto quella fissa, ridurrà di un buon 25% i consumi elettrici. Inoltre, lo spegnimento delle reti legacy del gruppo porterà vantaggi dal punto di vista della sicurezza e della semplificazione gestionale e tecnologica delle infrastrutture.

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Obiettivi di risparmio entro 2030

Gli obiettivi fissati in termini di risparmio energetico da parte di BT guardano al 2030 e rientrano nella visione strategica del gruppo, in ottica 5G, lanciata lo scorso anno.

Nell’ambito dei suoi piani di evoluzione dell’infrastruttura, la società di telecomunicazioni staccherà la spina da un lungo elenco di reti e servizi basati su tecnologie legacy entro la fine del 2025. Tale elenco include: il livello di rete mobile 3G; servizi voce e dati su linea in rame (inclusi servizi voce PSTN e xDSL a banda larga per clienti consumer e aziendali); e sistemi di trasporto ottico legacy (inclusi PDH e SDH).

Reti legacy costano troppo

E poi ci sono i risparmi sui costi: attualmente, il costo del mantenimento di più reti legacy utilizzate solo da una frazione della base di clienti di BT è molto alto, secondo i dirigenti di BT, anche se non hanno rivelato alcuna cifra.

Ciò che hanno detto, tuttavia, è che la chiusura della rete telefonica pubblica commutata (PSTN) e il passaggio dalle linee di accesso in rame a quelle in fibra consentirà di risparmiare circa 500 milioni di sterline da qui all’anno finanziario 2030-31 di BT.

Un altro vantaggio dell’eliminazione delle reti legacy è che ridurrà i livelli di consumo energetico di BT di 550 GWh entro il 2025, una grossa fetta dell’attuale livello di consumo di 2400 GWh.

Cos’altro sta facendo BT?

Per quanto riguarda il 3G, che rappresenta il 30% – 35% dell’energia utilizzata dalle reti mobili di BT, l’operatore sta pensando di pensionare il sistema in tre step. In primo luogo, è previsto lo spegnimento delle femtocelle 3G, un’operazione chiusa a luglio.

La seconda fase è la migrazione dei clienti ancora 3G di EE e di T-Mobile Uk al 4G o 5G entro fine anno.

Infine, i clienti 3G residui saranno migrati in maniera coatta a servizi alternativi entro il 2023, perché il 3G sarà definitivamente spento nel 2024.

In termini di PSTN, BT prevede di migrare più di 100 centraline locali dalla PSTN prima del 2025 e di chiudere tutti i sistemi abilitati PSTN legacy nelle sue 5.600 centrale entro la fine del 2025.

La società di telecomunicazioni prevede inoltre di chiudere definitivamente 4.500 delle sue centrali locali, con chiusure pilota previste per il 2024.

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