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Risparmio energetico: la casa efficiente non basta, servono comportamenti corretti

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Non basta avere una casa efficiente dal punto di vista energetico per esseri sicuri di risparmiare. Questo perché un buon isolamento, condizionatori efficienti e termostati regolabili non sono sufficienti ad assicurare consumi ecocompatibili e bollette più leggere, visto che  a fare la differenza sono le abitudini di chi vive in quella casa. Secondo uno studio delle università statunitensi di Michigan, Virginia e Texas, se non si conoscono le buone pratiche per trarre il massimo dalle tecnologie di bioedilizia presenti nell’abitazione si può sprecare oltre la metà dei risparmi altrimenti ottenibili.

“Gli avanzamenti tecnologici nella costruzione delle case e nelle apparecchiature installate all’interno rappresentano solo il 42% del consumo energetico”, spiega Dong Zhao, tra gli autori della ricerca. “Ciò significa che si può anche comprare la casa più green sul mercato, ma le abitudini personali rischiano di far perdere più del 50% del risparmio energetico che la casa consentirebbe”.

Nello studio sono state esaminate oltre trecento abitazioni certificate come verdi, analizzando parametri quali le temperature impostate in estate e in inverno, la frequenza di apertura delle finestre, l’uso di ventilatori e stufe, l’impostazione del tasso d’umidità, la durata delle docce, l’utilizzo di lavatrici e lavastoviglie.

“Se un condizionatore è costruito per raggiungere la massima efficienza a 22 gradi, ma i proprietari impostano la temperatura a 20 gradi, si crea una perdita di risparmio energetico”, osserva Zhao. Il problema è che spesso chi abita in case sostenibili non è correttamente informato sulle buone pratiche che consentono di trarre il massimo vantaggio da una scelta di vita green. Per questo, conclude lo studioso, la chiave è educare le persone a sfruttare al meglio le caratteristiche delle abitazioni.

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