L’Italia dell’efficienza energetica raccontata in uno studio diffuso stamattina a Roma dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), con i dati sui risultati raggiunti e quelli relativi a criticità e ostacoli ancora da superare.
Si tratta del 6° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’Enea, presentato al pubblico alla presenza del ministro per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, del viceministro dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, del presidente dell’ENEA, Federico Testa, e del presidente del GSE, Francesco Sperandini.
Negli ultimi tre anni, si legge nello studio, gli ecobonus hanno attivato circa un milione di interventi per oltre 9,5 miliardi di euro di investimenti, di cui 3,3 miliardi nel solo 2016.
Sempre durante lo scorso anno, inoltre, risultano effettuate 15.000 diagnosi energetiche di aziende, un record in Europa, mentre per gli interventi di efficienza della PA locale le richieste di incentivi sul “Conto Termico” sono cresciute del 300%.
Grazie al contenimento dei consumi, dal 2005 ad oggi sono stati risparmiati 3,5 miliardi di euro di importazioni di petrolio e gas.
“Il nostro Paese, nel suo complesso, presenta un buon livello di efficienza energetica, soprattutto nel settore industriale, mentre per la PA è necessario un vero salto di qualità”, ha dichiarato il presidente dell’ENEA Federico Testa.
L’Enea ha inoltre annunciato la creazione di un’apposita task force operativa “PA-Obiettivo efficienza energetica” con il GSE, proprio per supportare la Pubblica Amministrazione (PA) nella realizzazione di interventi di riqualificazione energetica. “I consumi degli immobili della PA risultano più elevati della media nazionale e ciò rende critico il rispetto della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici nel caso di nuove costruzioni o di riqualificazioni importanti (deep renovation), in vigore dal 2019 per gli edifici pubblici”, ha spiegato Testa.
Al miglioramento dell’efficienza energetica e alla sua diffusone nel nostro Paese, oltre a complesse situazioni economico-finanziarie nel settore pubblico e privato, fa da ostacolo proprio la nostra PA, per la scarsa conoscenza degli strumenti e delle opportunità insite negli interventi migliorativi.
I primi interventi della task force saranno effettuati nel Comune di Assisi e attraverso alcuni progetti del MIBACT nell’ambito dell’accordo quadro con ENEA per il supporto tecnico-scientifico, la sicurezza sismica e la conservazione del patrimonio culturale.
I ‘cantieri per l’efficienza nella PA’ potranno contare sull’esperienza maturata dei promotori dell’iniziativa, con le diagnosi energetiche di alcuni edifici di particolare valenza, quali i Palazzi Montecitorio e San Macuto, l’Ospedale del Celio e il Comando Generale dei Carabinieri a Roma. Saranno inoltre attivati specifici strumenti operativi a supporto della PA con siti dedicati e consulenze degli esperti su tematiche di maggiore interesse, anche in ‘diretta’ sui social network.
Secondo i dati del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE), nel 2016 la bolletta energetica complessiva della PA per elettricità, riscaldamento e trasporto è stata di oltre 3,3 miliardi di euro, di cui 117 milioni di euro spesi a livello centrale (35% per l’energia elettrica, 4% per il gas ed il 61% per carburanti e combustibili), 1,85 miliardi nelle amministrazioni periferiche, 220 milioni nelle Province che gestiscono gran parte dell’edilizia scolastica e 1,13 miliardi di euro nelle strutture sanitarie pubbliche.