Grazie alle fonti energetiche rinnovabili (sole, vento, idroelettrico) e le tecnologie clean energy, il livello di efficienza energetica raggiunto dagli Stati Uniti d’America ha permesso di abbassare la spesa per famiglie come mai prima da 60 anni a questa parte.
È quanto si legge in uno studio Bloomberg New Energy Finance. Il costo dell’energia elettrica è sceso del 2,2% rispetto a due anni fa (del 4,4% sul 2007) e le fonti rinnovabili oggi coprono il 22% della domanda di elettricità. La diminuzione del costo energetico per famiglia è anche dovuto al prezzo più basso del gas, che oggi negli USA è la principale fonte energetica (34%).
In alcuni casi si è avuto un crollo del prezzo dell’energia per famiglia del 30%, come in Texas, e del 20% nello Stato di New York.
Ad oggi, sono 1,3 milioni gli impianti solari installati in tutti gli Stati Uniti, per una capacità di 40 Gw. Secondo la Solar Energy Industries Association, con un megawatt di energia solare oggi è possibile fornire energia elettrica pulita a 164 abitazioni, con una rete di distribuzione efficiente (smart grid).
Ciò equivale a dire che con 40 gigawatts si potrebbe soddisfare in maniera sostenibile la domanda di energia di più di 6,5 milioni di case.
Nel settore delle energie pulite c’è inoltre la possibilità di trovare lavoro. Un americano ogni cinquanta lavora nel fotovoltaico e il 2% dei nuovi posti di lavoro creati nel 2016 è nelle rinnovabili. In totale, 260 mila americani lavorano nel settore dell’energia solare, secondo The Solar Foundation, con una crescita occupazione del 25% sul 2015 e una stima di un ulteriore incremento del 10% nel 2017.
Negli ultimi cinque anni, sempre secondo i dati Boomberg, si sono ottenuti 76 gigawatts (Gw) di energia da fonti rinnovabili. Rinnovabili e gas assieme potrebbero coprire già oggi più della metà della domanda di energia dell’intero Paese (55%).
Nel complesso, gli investimenti in fonti rinnovabili negli Stati Uniti sono stati pari a 59 miliardi di dollari nel 2016, il 7% in meno rispetto al 2015 (contro i 72 miliardi dell’Union europea e i 134 miliardi di dollari dell’Asia). Questo significa che se solo si volesse investire seriamente in tecnologie energetiche pulite e in fonti rinnovabili si potrebbero ottenere risultati ben pià significativi da un punto di vista economico, ambientale e sociale.
Nonostante Donald Trump, le lobby dei combustibili fossili e le politiche “negazioniste” dei cambiamenti climatici, il 60% degli americani ancora crede che il surriscaldamento globale sia una minaccia reale secondo una recente indagine dell’Università del Michigan (settembre 2016).