L’85% degli italiani ritiene che l’Italia in futuro dovrebbe puntare sull’energia solare e il 67% su quella eolica. Si conferma ancora una volta il favore verso le fonti alternative piuttosto che per quelle tradizionali come il carbone, il nucleare, il gas metano e il petrolio (che raggiungono totalmente appena il 13%). Il 90% del campione (dato che si mantiene invariato rispetto allo scorso anno) non ha dubbi sui benefici che l’energia solare può avere per l’ambiente e la considera del tutto sicura.
Il 65%, inoltre, ha pensato di utilizzarla ma scegliere questa nuova fonte energetica è ancora burocraticamente troppo difficile (per il 63%); troppo caro da sostenere e da gestire (per il 51%); dispendioso (per il 48%) e tecnicamente complesso (per il 36%).
È quanto emerge dal XIV Rapporto: “Gli Italiani e il solare – Rinnovabili ed efficienza”, realizzato dalla Fondazione UniVerde e IPR Marketing in collaborazione con Cobat, è presentato ieri in occasione del IX Forum Qualenergia?.
I dati raccolti nel novembre 2016 evidenziano come gli italiani siano favorevoli a raggiungere, entro il 2050, l’obiettivo del 100% di energia rinnovabile (il 75%). A tal proposito, come nella scorsa analisi, l’89% considera necessario da parte del Governo ripristinare gli incentivi al solare.
Se si facilitasse l’autoconsumo e la burocrazia, il 53% sarebbe disposto a installare pannelli fotovoltaici. Positiva anche la prospettiva futura sul mercato energetico che per la prima volta entra nella rilevazione. Oltre il 60% pensa che ci sarà un netto passaggio alle rinnovabili e solo il 2% ritiene che continueremo a dipendere dalle fonti fossili.
L’83% (stessa percentuale del 2015) è favorevole alla carbon tax sulle attività che producono emissioni di CO2. Sul primato che l’Italia potrebbe avere nel settore dell’energia solare, il campione (57%) sottolinea i vantaggi nel generare posti di lavoro.
Rispetto all’efficienza energetica delle abitazioni, il 61%, valutando il livello energetico della propria casa, risponde che è sicuramente da migliorare con interventi per contenere gli sprechi (solo il 30% li ha già ridotti) come ad esempio rivestimenti esterni con isolanti; impianti fotovoltaici e pannelli solari per l’acqua calda.
L’”ecobonus”, la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, è giudicato positivamente dal 69% del campione e andrebbe rafforzato per l’81%.
Sui cambiamenti climatici, il 94% non ha dubbi che il clima negli ultimi anni sia cambiato e per il 71% è un’emergenza da affrontare. C’è poca fiducia sull’atteggiamento dei Governi considerati ipocriti e incoerenti nell’affrontare la questione climatica (54%). Più del 60% del campione dichiara che con l’elezione di Donald Trump, nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, ci sarà un peggioramento sulla tutela ambientale perché (per il 68%) favorirà gli interessi delle lobby petrolifere e non rispetterà l’Accordo di Parigi e l’impegno di ridurre le emissioni di gas serra e di contenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi, bloccando così anche lo sviluppo delle rinnovabili.
Anche in questa edizione, il rapporto include un focus su: “Storage e Recycling”. Il target conferma la sua conoscenza sui sistemi di accumulo di energia, batterie che consentono di conservare l’energia prodotta per utilizzare al meglio le rinnovabili che sono discontinue. Per il 71% dovrebbero essere incentivati. L’80% investirebbe in un sistema combinato di moduli fotovoltaici e batterie per utilizzare l’energia anche in assenza di sole.