Annunciato ufficialmente la scorsa settimana il primo hub nazionale per la promozione e lo sfruttamento delle fonti energetiche marine rinnovabili. Si tratta della rete italiana aderente alla piattaforma “Pelagos Blue energy cluster” per il Mediterraneo, finanziata dall’Unione europea con 2,4 milioni di euro, di cui fanno parte piccole e medie imprese, compagnie elettriche, centri di ricerca pubblici e privati, utilities.
Oltre l’Italia, altri sei Paesi europei fanno parte di Pelagos: Croazia, Cipro, Francia, Spagna e Portogallo. Il lancio italiano è avvenuto in occasione del workshop “Blue Energy: trend tecnologici e opportunità di mercato per le imprese italiane”, organizzato dall’Enea, in collaborazione con Unioncamere Veneto e con la partecipazione anche dei due rappresentanti italiani all’European Strategic Energy Technology (SET) Plan.
Durante l’incontro è stato inoltre presentato il position paper “Ocean energy exploitation in Italy: ongoing R&D activities”, realizzato con la collaborazione dei maggiori attori nazionali pubblici e privati che operano nel settore e interamente dedicato alle attività di ricerca e sviluppo italiane nel campo dell’energia dal mare e all’impatto positivo che queste hanno sull’indotto industriale e sull’occupazione.
Il position paper offre un quadro aggiornato, con dati e linee guida per lo sviluppo delle fonti marine anche attraverso l’incremento degli investimenti nazionali ed internazionali: “L’Italia ha compiuto grandi passi in avanti, sia nella ricerca che nello sviluppo tecnologico ed ha acquisito ormai una posizione di rilievo tra gli attori internazionali in questo settore”, ha spiegato in una nota Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio ENEA di modellistica climatica e impatti che sviluppa tecnologie per l’energia dal mare”
“Il Mar Mediterraneo offre notevoli opportunità di sfruttamento dell’energia dal mare, anche se la maggiore disponibilità delle risorse energetiche marine in Europa resta quella della costa atlantica”.
Obiettivo dell’hub italiano di Pelagos, spiega l’Enea sul suo sito web, è mettere a disposizione del progetto le competenze nella mappatura delle risorse energetiche marine e nello sviluppo di tecnologie per la conversione dell’energia del moto ondoso, con il fine di realizzare “piani di trasferimento dei risultati e di disseminazione scientifica, a livello industriale e presso i decisori politici nazionali ed europei”.
In un Report dello scorso anno di Transparency Market Research il valore globale dela blue energy (onde e maree) era calcolato attorno agli 11,3 miliardi di dollari per il 2024, con un tasso di crescita annuo (Carg) del 23,3% tra il 2016 ed il 2024.