Sempre più alta in Europa la quota delle energie rinnovabili nel mix delle fonti di produzione, secondo i dati diffusi da Eurostat che tuttavia è fermo al 2014, quando la quota delle rinnovabili aveva raggiunto il 16% in media nell’Unione europea, dal 15% del 2013 e dall’8,5% del 2004.
L’Ue si è posta come obiettivo, quello di raggiungere il 20% nel 2020. In Italia, rileva Eurostat, nel 2014 la quota di rinnovabili era salita al 17,1%, dal 16,7% del 2013 e il 6,3% del 2004.
Eurostat sottolinea che ‘Dal 2004, la parte delle fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia si è considerevolmente accresciuto in tutti gli Stati membri’ e che nel 2014 è aumentato in 24 dei 28 stati membri. La Svezia, con il 52,6% della sua energia che proviene da fonti rinnovabili e prima in Europa, seguita da Lettonia e Finlandia, entrambe al 38,7%, dall’Austria (33,1%) e dalla Danimarca (29,2%).
In coda alla classifica c’ il piccolo Lussemburgo dell’attuale presidente dell’Unione europea Jean-Claude Juncker con appena il 4,5% di energie rinnovabili, seguito da Malta (4,7%), Olanda (5,5%) e Regno Unito (7,0%). L’Italia è tredicesima in classifica, ma precede addirittura la Spagna ed è messo molto meglio delle nucleari Francia e Gran Bretagna, i Paesi Ue più lontani da raggiungere f gli obiettivi fissati per il 2020.