Un nuovo impianto per l’energia dal sole e dal vento
La transizione energetica ed ecologica, da compiersi soprattutto attraverso le fonti rinnovabili, non impegna solo i Paesi dell’Unione europea (UE) e gli Stati Uniti d’America (USA), ma un po’ tutte le nazioni ad economia avanzata, tra cui certamente la Cina.
Il grande Paese asiatico ha avvito negli anni diversi programmi nazionali per la sostenibilità ambientale ed in energia ha deciso da tempo di ricorrere con sempre maggiore intensità alle fonti energetiche rinnovabili, come il solare e l’eolico.
Secondo la Reuters, Pechino ha approvato un nuovo mega progetto per la realizzazione di un impianto per la generazione di energia solare ed eolica nel deserto del Gobi (e in altre aree desertiche del paese) per una capacità aggiuntiva stimata in 450 GW.
Cina leader nelle rinnovabili
Un cantiere di enormi dimensioni che amplieranno la capacità installata cinese di un altro mezzo terawatt (TW), ha spiegato He Lifeng, direttore della National Development and Reform Commission (NDRC), a margine dell’Assemblea nazionale del popolo tenutasi a Pechino.
Oggi, complessivamente, la capacità installata di energia da fonti rinnovabili è pari a circa 895 GW in Cina, cioè più della somma di quella disponibile nel 2020 negli Usa, nell’UE e in Australia.
Tornando al grande impianto del Gobi in fase di cantiere, circa 100 GW sono attualmente in costruzione, che si andranno a sommare ai 206 GW di capacità solare e 328 GW eolica già installati a fine 2021.
La lunga strada della decarbonizzazione
L’obiettivo dichiarato dal Presidente Xi Jinping è raggiungere una capacità installata di almeno 1,2 TW entro il 2030, come parte integrante del piano nazionale per superare il picco di consumo delle sue emissioni di CO2 e altri gas serra e garantirsi una maggiore indipendenza energetica, iniziando ad accelerare la successiva fase di decarbonizzazione intensiva.
In Cina il 43,5% della capacità energetica installata è legata alle fonti rinnovabili, ma il restante è ancora legato al carbone e ai combustibili fossili in generale. Il clima estremo, i danni legati ai fenomeni meteo estremi e le incertezze delle catene di approvvigionamento, di fatto hanno compromesso molta di questa capacità green, limitando l’impiego delle fonti rinnovabili al 26%.