In tutto il mondo, oggi, 35 milioni di persone soffrono di Aids. Di queste, poco meno di 25 milioni vivono nei Paesi dell’Africa sub-sahariana. Di tutti i bambini malati di Aids, il 91% vive sempre in Africa. Sono i terribili dati resi noti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) lo scorso anno, quando è stato fatto il punto della situazione per il 2013: 1,5 milioni di morti in tutto il mondo, il 74% di questi in Africa.
Ovviamente, non c’è solo l’Aids ha preoccupare medici e sanitari in questa parte di mondo, ma anche l’Ebola e le più semplici (ma non meno letali in questi Paesi sprovvisti di tutto) polmonite, meningite e tubercolosi (per citare le più conosciute).
Nel distretto di Balaka, in Malawi, dove vivono circa 300.000 persone, la Comunità di Sant’Egidio ha realizzato un avanzato centro medico specializzato per la cura dell’Aids, DREAM: costituito da una clinica informatizzata e da un laboratorio di analisi con ematologia, biochimica, conta CD4, due sale per la biologia molecolare e macchine automatiche di ogni tipo.
Un centro che ovviamente ha bisogno di energia elettrica per funzionare e che ha trovato la soluzione alla fornitura (altrimenti molto difficile da queste parti) grazie alle rinnovabili e al fotovoltaico di AROS Solar Technology (divisione Riello Elettronica), che ha proposto la soluzione inverter più storage Sirio Power Supply (SPS). Un sistema che quotidianamente produce e immagazzina energia solare, pronta per l’autoconsumo, assicurando la completa autonomia energetica alle attività medico-laboratoristiche.
Il dispositivo infatti può essere opportunamente dimensionato sul carico e dell’autonomia desiderata per immagazzinare l’energia prodotta da fonte rinnovabile da utilizzare successivamente, nelle ore serali o in caso di scarso irraggiamento, oltre a rendere il sistema indipendente dalla presenza della rete di distribuzione elettrica.
Un sistema dedicato all’efficienza energetica e la smart energy, che potrebbe trovare ulteriori applicazioni per la fornitura di energia elettrica in casi di disastro naturale e di emergenze umanitarie, per alimentare temporaneamente o in maniera permanente unità mobili e piccoli centri medici, scuole e interi condomini in chiave smart city