Fondi per rinnovabili e batterie, termini e condizioni
Sostenere lo sviluppo dell’industria delle batterie nel nostro Paese e la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili nel tessuto economico ed imprenditoriale, sono questi i due obiettivi di massima che caratterizzano il decreto firmato dal ministero dell’Innovazione e del made in Italy.
La dotazione finanziaria complessiva è di 360 milioni di euro e le domande potranno essere inoltrate dalle imprese a partire da lunedì 28 novembre 2022 e fino al 28 febbraio 2023.
Saranno finanziati programmi di sviluppo relativi ai seguenti ambiti:
- Tecnologia PV (PhotoVoltaics), con particolare riferimento ai pannelli fotovoltaici innovativi ad alto rendimento (142 milioni per il sub-investimento);
- Industria eolica, in relazione agli aerogeneratori di nuova generazione e taglia medio-grande (58 milioni per il sub-investimento);
- Batterie, a sostegno della produzione nel settore (157 milioni euro per il sub-investimento).
Pnrr e contratti di sviluppo
Le risorse, che sono state stanziate nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) serviranno nelle intenzioni del Mimit ha favorire l’impiego dei contratti di sviluppo a livello aziendale.
Come previsto dal Piano nazionale (Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica; Componente: 2 – Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile; Investimento: 5.1) le risorse serviranno a favorire la crescita di filiere industriali nel settore fotovoltaico, eolico e delle batterie, attraverso i tre sub-investimenti sopra elencati.
I contratti di sviluppo, definiti nel lontano 2008 (Governo Berlusconi IV) sono stati considerati negli anni e portati avanti dal Governo Conte e Draghi, per il momento anche dal Governo Meloni, come principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni.
In generale lo strumento è finalizzato a sostenere programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; programmi di sviluppo per la tutela ambientale; programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.