Energia elettrica a richiesta, da produrre quando serve ma che si possa anche immagazzinare o condividere con altri quando se ne abbia a disposizione più del necessario. È lo scenario nel quale sempre di più si troveranno a operare i nuovi professionisti dell’energia e altre figure a vario titolo coinvolte in attività di progettazione e di riqualificazione. I partecipanti, provenienti in prevalenza dall’Italia, tredici dall’area dell’Euregio, sono studenti e giovani ricercatori o professionisti. In questi giorni hanno avuto la possibilità di approfondire con dieci tra i maggiori esperti internazionali del settore alcune delle tecnologie innovative per migliorare l’affidabilità e l’efficienza nella produzione di energia elettrica.
La scuola IEEE SFES 2016 è organizzata dalla sezione italiana della IEEE (la più grande associazione internazionale di innovazione avanzata ed eccellenza tecnologica nell’ambito dell’ingegneria elettrica, elettronica e delle telecomunicazioni e della scienza dell’informazione) insieme al Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento e alle associazioni scientifiche nazionali nei settori delle macchine elettriche (CMAEL), delle misure elettriche ed elettroniche (GMEE) e dei sistemi elettrici per l’energia (GUSEE) e con il patrocinio dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino nell’ambito del progetto di mobilità “E3 – EUREGIO Education Training Network on Energy”.
‘La tematica affrontata quest’anno dalla Scuola – chiarisce David Macii, professore del Dipartimento di Ingegneria industriale e componente del comitato organizzatore – riguarda l’efficienza energetica e l’affidabilità. A tale proposito è opportuno ricordare che la Scuola si configura come parte della IEEE Smart Cities Initiative, di cui la città di Trento è parte integrante. Infatti le tecnologie per il miglioramento dell’uso dell’energia sono centrali per lo sviluppo delle città del futuro’.
Un esempio di tecnologia innovativa è la “smart grid”. Si tratta di reti elettriche avanzate, spiega, ‘che hanno la capacità di sfruttare meglio le fonti di energia disponibili, specialmente distribuite e basate su sorgenti rinnovabili, attraverso sistemi ‘intelligenti’ (smart, in inglese) capaci di connettere in modo flessibile generazione, distribuzione e utenti finali. Una smart grid permette di ottimizzare l’utilizzo di elettricità e quindi di distribuire ad altri eventuali surplus di produzione o di immagazzinarli per un momento successivo. Concretamente le varie centraline sono e saranno sempre più in grado di comunicare in tempo reale per identificare il fabbisogno ed evitare sprechi, riducendo al contempo rischi di black out anche in condizioni di forte variabilità della domanda di energia. Un sistema simile è stato anche utilizzato a Expo 2015, il cui consumo era equivalente a quello di una città di 100 mila abitanti e con picchi di domanda fortemente concentrati in alcuni momenti della giornata’.