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Rigenerazione urbana, parte la sperimentazione nazionale Anci-Confcommercio

Prende vita l’intesa siglata un anno fa dall’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e Confcommercio per la promozione di politiche ed azioni di rigenerazione urbana e nuove prassi urbanistiche.

Il protocollo del 2015 prevede una collaborazione strategica tra Anci e Confcommercio per rigenerare il tessuto urbano degradato dalla crisi economica e la cattiva amministrazione a partire da progetti smart city & smart community, con focus su coesione sociale e sviluppo delle attività imprenditoriali sul territorio urbano.

Hanno aderito finora 44 Comuni dai 15.000 abitanti in su, tra cui le Città metropolitane di Torino, Venezia e Palermo.

Si vogliono avviare, a livello nazionale ed europeo, azioni di promozione della ‘dimensione urbana delle politiche Ue‘ e quindi dell’Agenda urbana europea, applicando con efficacia il principio di partenariato ed analizzando con attenzione l’impatto della normativa europea, per evitare di introdurre sul territorio nazionale norme di difficile applicazione.

Come ha spiegato Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari europei, in occasione della “Giornata nazionale Confcommercio-Anci per l’avvio della sperimentazione su rigenerazione urbana e nuove prassi urbanistiche“: “è assolutamente necessario il progetto comune portato avanti da Confcommercio e Anci, perché cittadini e imprese devono partecipare a tutte le decisioni, comprese quelle che si prendono a livello europeo“.

Cittadini, amministratori pubblici, decisori politici, regolatori, cittadini, “servono interlocutori più esigenti e consapevoli rispetto al passato, in Italia come a Bruxelles, per dare vita una regolamentazione migliore e meno burocratica dello sviluppo urbano“, ha precisato Gozi.

Contro “la desertificazione dei centri storici”, come ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, bisogna ripartire dal concetto chiave che le città sono i motori della crescita economica, sia in Italia, sia in Europa.

Rigenerare città e commercio – ha spiegato Umberto Di Primio, sindaco di Chieti e vicepresidente nazionale dell’Anci – vuol dire dare linfa vitale al Paese. Se nelle città funziona il commercio, abbiamo città vive, che funzionano e che generano vita sociale. Noi come sindaci vogliamo città più vivibili e che abbiano capacità di immaginare il loro futuro attraverso la riscoperta delle loro vocazioni“.

Secondo Enrico Zanetti, viceministro all’Economia: “La presenza costante sulla strada di operatori commerciali elemento di rafforzamento e coesione sociale“. Due, per il sottosegretario, le possibili soluzioni: “estendere la cedolare secca ai fondi del commercio e prevedere agevolazioni fiscali ai commercianti che operano in contesti disagiati”.

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