Approvazione della riforma Rai e rinnovo dei vertici della Tv pubblica prima della pausa estiva.
E’ questa la speranza del governo, espressa dal premier Matteo Renzi e ribadita dal Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli.
Ci potrebbe, infatti, essere un colpo d’accelerata sul ddl visto che uno dei provvedimenti chiave dell’esecutivo che rallentava i lavori, quello sulla scuola, potrebbe al momento essere accantonato, facilitando così la ripresa della discussione.
Sicuramente, se saltasse anche la riforma Rai dopo quella della scuola, non sarebbe un bel segnale per il governo Renzi.
Da qui l’intenzione di procedere rapidamente.
“Vogliamo arrivare al via libera della riforma e al rinnovo del Cda prima della pausa estiva“, ha sottolineato Giacomelli.
In ogni caso il Sottosegretario ha precisato che “tutto dipenderà dall’andamento della discussione in Parlamento” e che “i tempi dipendono da accavallamenti che si stanno determinando nelle Commissioni”.
Riforma in stand-by al Senato
Al momento la riforma procede al ralenti al Senato in attesa del parere sugli emendamenti della Commissione Bilancio, impegnata nello studio della grande mole di proposte di modifica sulla ‘Buona scuola’ che stanno richiedendo più tempo del previsto.
Il Pd spera di avere il parere della Commissione Lavori Pubblici la prossima settimana per chiudere le votazioni in pochi giorni. L’intenzione è arrivare all’approvazione dell’aula entro la metà di luglio, licenziando un testo che la Camera possa approvare in poche settimane.
Ma per riuscire in questo obiettivo, è necessario trovare l’accordo con almeno una parte dell’opposizione che appare agguerrita. Il M5s è pronto a dar battaglia se non ci sarà un’ampia discussione parlamentare mentre Forza Italia è già sulle barricate.
In questo senso il governo si è dimostrato aperto alle modifiche. Giacomelli ha ribadito: “Il confronto in Commissione è molto serio e approfondito nel merito e il governo sta valutando quali aspetti raccogliere tra quelli emersi dal dibattito”.
I nodi
Tra i nodi da sciogliere restano i poteri in capo all’amministratore delegato, il ruolo del Cda Rai soprattutto in materia di nomine di direttori di testate e reti, la composizione del board e i criteri di nomina dei suoi componenti e, soprattutto, l’indipendenza del consiglio della Tv pubblica dalla politica.
Sembra inoltre che ci siano state richieste di modifica sulla delega al governo per la riforma del canone della Tv pubblica, contenuta nel testo del ddl.
Restano i dubbi
Restano però dubbi molto forti sulla reale possibilità del governo di arrivare al rinnovo dei vertici entro la prima settimana di agosto. Per riuscirci si sta comunque studiando la possibilità di inserire il termine di 10 giorni dall’approvazione della riforma per lo svolgimento delle procedure.
In caso di slittamento a settembre, l’idea sarebbe quella di mantenere l’attuale Cda in regime di prorogatio, escludendo la possibilità di un rinnovo secondo i criteri della vecchia Legge Gasparri, in un primo tempo minacciato da Renzi.
“Spero che il rinnovo del Cda Rai avvenga con la nuova legge”, ha affermato il premier ospite della trasmissione di Bruno Vespa ‘Porta a porta’.
Renzi ha aggiunto: “La riforma della Rai va fatta dando all’amministratore delegato i poteri delle altre aziende. Gubitosi ha fatto molto bene, ma occorre che ci sia meno politica al suo interno”.