Chi aveva sperato in una tregua tra maggioranza e opposizione sulla riforma Rai, dovrà ricredersi.
Il passaggio al Senato del testo, licenziato la scorsa settimana in Commissione trasporti, non sarà così sereno come auspicava il governo, specie il Sottosegretario delle Comunicazioni, Antonello Giacomelli.
Il M5S già promette di salire sulle barricate.
Il presidente pentastellato della Vigilanza, Roberto Fico, ha rilanciato: ‘Li aspettiamo al varco’.
Parole che suonano come una minaccia chiara e che lasciano presagire che l’iter al Senato e alla Camera sarà turbolento.
Roberto Fico (M5S): ‘Aspettiamo il governo al varco’
Dal Blog di Beppe Grillo, Fico tuona: questa legge “rende l’azienda schiava del governo. Daremo battaglia in Aula per far approvare i nostri emendamenti e le nostre proposte, già contenute nel progetto di legge sulla Rai che presentammo a marzo“.
“Il rischio, quasi una certezza in realtà – secondo Fico – è che Renzi consegni al Paese una legge peggiore della Gasparri, una riforma che abbasserà l’Italia al livello dei Paesi europei con le normative peggiori in materia di media e governance del servizio pubblico radiotelevisivo (Ungheria e Moldavia). Il provvedimento va cambiato: il servizio pubblico è materia di competenza strettamente parlamentare ed è, dunque, indispensabile un dialogo serio e costruttivo. Ma il Pd, come al solito, ha preferito accordarsi con Forza Italia, e con Gasparri in particolare”.
“Lo abbiamo visto con i lavori in commissione Trasporti che si sono appena conclusi – ha incalzato Fico – E dopo 24 mesi è chiaro, dati alla mano, che le aperture al dialogo del Pd si dimostrano sempre un bluff. Il partito del premier non ha mai rispettato l’opposizione del Paese e, così facendo, non inganna noi, ma i cittadini italiani”.
“Noi – ha precisato Fico – abbiamo cercato un dialogo in tutti i modi e lo continueremo a cercare: abbiamo responsabilmente presentato in commissione 39 emendamenti, tutti di merito, che andavano a modificare una legge che da nessun punto di vista ci piace. E al sottosegretario Giacomelli abbiamo consegnato un memorandum con tutte le nostre proposte. Ora aspettiamo il governo al varco, alla prova dell’Aula. E vediamo se il Pd si dimostrerà ancora una volta come il partito del no”.
“Se non verranno approvati i nostri emendamenti o accolte parti consistenti delle nostre proposte – ha avvertito ieri Fico – sarà battaglia durissima”.
Maurizio Gasparri (FI): ‘Il MiSE diffonde bugie’
Ed è scontro anche tra il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia e il Sottosegretario Giacomelli.
Il primo ha accusato il Ministero dello Sviluppo economico di diffondere “slide false sull’andamento dei lavori parlamentari sulla mini legge Rai”.
“Come ben sa il Sottosegretario Giacomelli – ha aggiunto Gasparri – la delega punto due dell’articolo cinque è stata soppressa in commissione giovedì mattina. Qualcuno avverta l’ufficio stampa del ministero che diffonde bugie parlando di ampie ma inesistenti deleghe di riordino. La Guidi apra gli occhi e chiuda la bocca ai bugiardi, che diffondono slide riprese da riviste in rete ma palesemente piene di falsità”.
Il Sottosegretario Giacomelli: ‘Gasparri è caduto in un equivoco’
Pronta la replica di Giacomelli: “Mi spiace per l’equivoco in cui mi pare sia caduto il senatore Gasparri, che pure ha seguito con attenzione i lavori della commissione. La delega c’è. Il governo l’ha modificata, raccogliendo richieste di diversi gruppi ma c’è”.
Il Sottosegretario ha anche commentato: “Gasparri, mi pare, ha addirittura votato a favore della modifica, apprezzando l’iniziativa del governo. Del resto basta aspettare il testo del Senato o verificare con i relatori. Mi meravigliano molto le parole che leggo ed ancora di più i toni usati”.
Gasparri ha ribattuto precisando che “Giacomelli sa bene che la delega della mini legge su Rai è stata circoscritta alla migliore gestione del canone, articolo 4, e al semplice recepimento nel Testo unico delle nuove norme eventualmente varate, più la abrogazione di norme superate o ripetute in vari articoli con analogo contenuto. Articolo 5. Non ci sono possibilità di introdurre ulteriori norme”.
Usigrai: ‘La Rai resta sotto il controllo dei partiti’
Il testo uscito dalla Commissione non piace neanche a Usigrai che con una nota ha commentato: “Se l’obiettivo era liberare la Rai dal controllo dei partiti e dei governi, allora non ci siamo nemmeno vicini. Dopo settimane in Commissione, l’accordo trovato all’unanimità permetterà a tutti i partiti – nessuno escluso – di tornare a spartirsi i vertici di Viale Mazzini con il governo di turno”.
Atmosfera nuovamente tesa, quindi, che rischia di diventare incandescente appena si aprirà la discussione in Senato.