Procede a Palazzo Madama l’iter della riforma Rai e continuano a non mancano le critiche a questo disegno di legge del Governo che non ha trovato da subito ampio consenso.
Nel mirino il nuovo sistema per eleggere il Cda di Viale Mazzini, i poteri dell’amministratore delegato e il ruolo della politica, considerato da alcuni ancora troppo preponderante.
Il tutto mentre sono già formalmente scaduti gli attuali vertici Rai (da lunedì in regime di prorogatio), con l’approvazione del bilancio 2014 da parte degli azionisti.
Il Premier Matteo Renzi ha già minacciato di ricorrere alla Legge Gasparri per le nuove nomine se non dovesse sbloccarsi la situazione di stallo e pare che le cose comincino a muoversi.
Oggi in Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato è cominciata la discussione generale sul ddl Rai, che dovrebbe concludersi tra mercoledì e giovedì della settimana prossima, ed è stato fissato il termine del 5 giugno entro il quale dovranno essere presentati gli emendamenti.
Mercoledì 3 sono già in programma due convocazioni, una il pomeriggio e una la sera per tentare di accelerare i tempi.
L’obiettivo, hanno spiegato i relatori Enrico Buemi (Psi) e Raffaele Ranucci (Pd), è che il testo approdi in Aula tra il 15 e il 20 giugno per essere approvato dal Senato entro la fine del mese e passare quindi alla Camera. A Montecitorio potrebbero bastare una ventina di giorni per approvare definitivamente il testo senza apportare modifiche.
L’intento del Governo è arrivare al via libera alla riforma entro luglio per poi procedere al rinnovo dei vertici presumibilmente al rientro dalle vacanze estive, considerando i tempi tecnici per le votazioni dei sette membri del Cda della tv pubblica da parte di Camera, Senato, Governo e assemblea dei dipendenti.
Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per il momento in maniera solo ufficiosa e sarà comunicato ufficialmente dal presidente della Commissione Altero Matteoli solo al termine della discussione generale la prossima settimana.
Il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, intervenuto in Commissione, ha invitato i parlamentari a rispettare i tempi prefissati anche tenendo conto dell’esigenza della Camera di discutere la proposta.
I tempi stringono e si teme che l’opposizione possa bloccare la riforma.
In Aula erano presenti rappresentanti di Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Sel che non hanno per il momento avanzato riserve sulla tempistica delineata.
Ranucci ha dichiarato che “per il momento c’è un clima costruttivo”, aggiungendo che “se il numero degli emendamenti sarà alto siamo pronti a lavorare anche di notte“.
Boemi ha poi precisato che “il Governo ha rassicurato che il testo non è blindato e che c’è la disponibilità a interloquire con i partiti della minoranza”.