Procede spedito l’iter di approvazione della riforma Rai. L’obiettivo, come ha assicurato ieri il Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, è arrivare al rinnovo dei vertici di Viale Mazzini, ormai in regime di prorogatio, prima della pausa estiva.
Ma mentre sembrano ormai placati i dissapori tra renziani e minoranza del Pd, resta da superare l’ostacolo del Movimento 5 Stelle che già promette battaglia.
Per Giacomelli, “è ragionevole immaginare che a metà giugno (la riforma Rai) vada in aula al Senato ed entro luglio ha detto il presidente del consiglio che si avrà l’approvazione parlamentare”.
Sempre, però, che tutto fili lisci.
Al Senato i lavori continuano a ritmo sostenuto. In Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni è, infatti, cominciata la discussione generale sul ddl Rai, che dovrebbe concludersi tra mercoledì e giovedì della settimana prossima, ed è stato fissato il termine del 5 giugno entro il quale dovranno essere presentati gli emendamenti.
Mercoledì 3 sono già in programma due convocazioni, una il pomeriggio e una la sera per tentare di accelerare i tempi.
L’obiettivo, hanno spiegato i relatori Enrico Buemi (Psi) e Raffaele Ranucci (Pd), è che il testo approdi in Aula tra il 15 e il 20 giugno per essere approvato dal Senato entro la fine del mese e passare quindi alla Camera. A Montecitorio potrebbero bastare una ventina di giorni per approvare definitivamente il testo senza apportare modifiche.
Questo è il piano ma è necessario che la politica non ci metta lo zampino. E se ormai appaiono superate le tensioni all’interno del Pd non è detto che i grillini siano disposti a mettersi da parte senza dire la loro, specie sulla riforma Rai per la quale hanno anche loro presentato una proposta di legge a firma del presidente della Vigilanza Roberto Fico.
Ranucci sostiene che dentro al Pd c’è ormai un “clima politico costruttivo” e anche la minoranza, che aveva presentato un ddl per rilanciare il sistema duale per la governance della Tv pubblica, si è acquetata.
La conferma arriva direttamente dal senatore Federico Fornaro, primo firmatario della proposta della minoranza del Pd, che ha sollecitato ad approvare la riforma “in tempi rapidi“, per evitare di nominare il nuovo Cda “con la vecchia legge Gasparri“.
Insomma pare che la minaccia di Renzi abbia sortito l’effetto sperato, ma resta da vedere cosa faranno i pentastellati.
Roberto Fico (M5S): ‘Smonteremo la riforma’
Fico ha detto all’Adnkronos: “Presenteremo in Commissione al Senato gli emendamenti necessari a smontare la struttura della riforma per indirizzarla verso l’indipendenza della Rai”.
“Il testo base – ha osservato il presidente della Vigilanza – è quello del governo e si deve modificare per arrivare a un dialogo parlamentare. Se non si accetta il dialogo parlamentare noi daremo battaglia”.
Nei giorni scorsi Fico, dalle pagine del blog di Beppe Grillo, aveva pesantemente criticato la riforma Rai, rispondendo alle affermazioni della giornalista ed ex presidente Rai Lucia Annunziata.
Per il deputato pentastellato, “è davvero triste constatare che, in termini di indipendenza, la riforma del Governo riesce nell’impresa di fare peggio della legge Gasparri. Quattro consiglieri su sei matematicamente del blocco maggioranza-Governo, ma con un’attenta distribuzione dei voti si potrebbe arrivare addirittura a 6 su 7. E tutto questo senza uno straccio di requisito concreto, né meritocratico né a garanzia dell’indipendenza”.
Il presidente della Vigilanza l’ha definita “una riforma vergognosa … che concepisce il servizio pubblico radiotelevisivo come territorio del potere esecutivo e quindi ne umilia la missione pluralistica e di sviluppo del senso critico, civile ed etico dei cittadini.”
Luigi Gubitosi (Rai): ‘In futuro contenuti anche in cinese’
Intanto la Rai continua il suo lavoro e il direttore generale Luigi Gubitosi, intervenuto agli Screenings a Firenze, rilancia sulla mission della tv pubblica.
“Per quanto riguarda la Rai – ha osservato il Dg – siamo abituati a pensare che il nostro diretto concorrente sia Mediaset ma ci sono molti altri player che sono arrivati o stanno arrivando da noi. Ormai competiamo con giganti stranieri che operano in tutto il mondo. Quindi la competizione sarà sempre più accanita e bisogna prepararsi a questo”.
La nuova sfida della Rai all’estero e guardare di più al mercato globale in lingua straniera. Gubitosi ha, infatti, spiegato che fino ad oggi ha prevalso il principio parlare “prevalentemente alle comunità italofone. Adesso la grande sfida è attrarre un pubblico che non conosce la nostra lingua. Per questo dovremo fare sempre più prodotti originali in lingua straniera”. In inglese innanzitutto “ma – ha annunciato il Dg Rai – stiamo lavorando molto anche con i Paesi del Golfo. La Cina è un altro esempio, ma c’è anche il Giappone”.
Anna Maria Tarantola (Rai): ‘Apriremo la fiction al mercato internazionale’
“Questa è un’occasione importante di confronto che arriva al termine della stagione della fiction Rai foriera di grande successo, con un’offerta ricca e in crescita,con 450 titoli, e che ci ha dato molta soddisfazione per avere avuto una grande risonanza anche nuovi strumenti”, ha commentato il presidente Rai, Anna Maria Tarantola.
“Parlare e riflettere su cosa è la fiction oggi – ha aggiunto Tarantola – serve anche per impedire il perpetrarsi di stereotipi. La fiction rappresenta l’importanza del raccontare e che rende immediatamente l’idea di un’appartenenza, il racconto come catalizzatore del dialogo e del confronto e di scambio di vedute. La fiction racconta storia, personaggi e luoghi. Nel racconto della fiction di Rai sempre maggiore attenzione è dedicata al concetto della responsabilità, dell’onesta civile, della solidarietà e sempre più parla anche di donne, donne che hanno un ruolo che partecipano alla vita del paese. Altro punto importante della Fiction è quello parlare anche a un pubblico straniero per raccontare la nostra cultura, le nostre bellezze. Noi – ha concluso Tarantola – riusciremo ad aprirci anche al mercato internazionale”.