Primo esame stasera in Consiglio dei Ministri del disegno di legge sulla riforma della governance Rai che sarà licenziato la prossima settimana per poi passare in Parlamento.
Ad annunciarlo il premier Matteo Renzi al termine della conferenza stampa sul piano La Buona scuola: “Non abbiamo approvato il ddl. Lo presenteremo nel prossimo CDM, con Guidi, Giacomelli e Padoan”.
Pensa in grande il Presidente del Consiglio, che vorrebbe che la Rai diventasse “la più grande impresa culturale d’Europa”, in grado di “competere nello scenario internazionale con più forza”.
Non vogliamo una Rai, ha detto ancora il Premier, che pensa solo ai dati Auditel ma che sia un’azienda “capace di rappresentare il Paese”.
“Deve essere un grande soggetto che prenda per la mano gli italiani e li porti nell’era digitale”, puntando su “investimenti e innovazione”.
Ma per far questo, continua Renzi, “occorre innanzitutto che non vi sia contiguità con i partiti e le forze politiche”.
Per il Premier, l’azienda deve poter agire in autonomia e “non fare ogni giorno delle scelte dovendo prima sentire il segretario di partito o il membro della Vigilanza”.
“Questo non significa – ha precisato – che la politica deve tirarsi fuori”, perché deve sempre avere un ruolo nella “missione strategica, controllare e vigilare”, ma che “una volta che hai scelto la missione, chi la guida e la gestisce”, non c’è più bisogno di avere un ruolo su ogni decisione aziendale.
Renzi ha anche detto d’essere contrario al sistema del sorteggio per la nomina dei membri del Cda, come prevede la proposta di legge presentata dal M5S, perché “a guidare la Rai dobbiamo mettere i più bravi”.
Ovviamente, ha indicato Renzi “Il Governo non potrà nominare da solo il Cda anche se, tramite il Tesoro, ha il 99,7% della Rai”. L’esecutivo si limiterà a nominare l’amministratore.
La proposta del Governo prevede anche un Cda ‘ristretto’, ha sottolineato Renzi, “con la maggioranza dei membri eletti dal Parlamento in seduta comune”.
Altra novità che il Premier ha voluto sottolineare è che “nel Cda siederà un rappresentante dei dipendenti Rai”.
Il Premier ha poi parlato di notizie “stravaganti” che stanno circolando, secondo le quali “Renzi vuole mettere le mani sulla Rai”.
“Non è così. Non vogliamo mettere le mani sulla Rai ma spalancarla puntando su professionalità eccellenti per farla competere a livello internazionale”, ha detto, spiegando che “oggi, con la Gasparri, le forze politiche che rappresentano il Governo hanno la possibilità di individuare la maggioranza dei membri del Cda Rai. Basterebbe quindi aspettare la scadenza di questo vertice– ha spiegato -, lasciando le cose così come stanno, ma non è quello che vogliamo”.
Bisogna, ha concluso Renzi, “dare ossigeno all’anima, vale per la scuola e per la Rai”.
“Noi metteremo in questo tutto l’impegno di cui siamo capaci – ha concluso il Premier -, offrendo le nostre valutazioni ma sarà il Parlamento a decidere”.