Riforma della PA, il pacchetto di decreti attuativi (fra cui quelli in materia di digitale) attesi per domani in Consiglio dei Ministri verso lo slittamento di una settimana. Dopo il rinvio prima di Natale (i decreti del digitale erano attesi in Consiglio dei Ministri il 22 dicembre) si va verso un nuovo spostamento del corposo pacchetto di decreti della Riforma Madia.
Lo ha confermato il ministro questa mattina, durante il workshop sull’implementazione dell’Agenda Digitale italiana con Tim Berners Lee, creatore del web e testimonial di Tim, dicendo che i due decreti attuativi in materia di digitale, vale a dire il nuovo CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) con la formalizzazione delle norme dello Spid (Sistema pubblico di identità digitale) e del domicilio digitale, e il Foia (Freedom of Information Act) andranno “in uno dei prossimi Consigli dei Ministri”.
Già ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva ventilato l’ipotesi di uno slittamento dei decreti a venerdì della prossima settimana (il 22 gennaio).
“Non c’è” il rischio di esuberi perché “abbiamo in progetto un meccanismo tipo quello delle Province, con il ricollocamento del personale laddove ce ne è bisogno”, per le partecipate pubbliche e per le Camere di Commercio, ha detto oggi Madia, parlando del taglio alle partecipate degli enti pubblici, uno dei decreti caldi della sua Riforma.
Un tema ancora da chiarire è il posizionamento del nuovo osservatorio di controllo delle partecipate, che potrebbe finire sotto il controllo diretto della Presidenza del Consiglio oppure sotto il Mise.
Altri argomenti da chiarire e limare ancora riguardano l’accorpamento della Forestale nell’Arma dei Carabinieri – protestano i sindacati, per questo si valuta l’ipotesi di aprire allo spostamento anche verso altri corpi come Polizia e Gdf – e il Foia, che nella sua attuale formulazione prevede l’accesso a tutti i documenti della PA da parte dei cittadini entro 30 giorni dalla richiesta, da presentare senza alcuna motivazione.