In tutto sono 3,5 miliardi di euro, di cui 2,5 destinati alla ricerca e 1 miliardo alla cultura. Questo il maxi stanziamento deliberato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), riunitosi ieri in via straordinaria a palazzo Chigi che ha approvato il Programma nazionale per la Ricerca per il periodo 2015-2020.
A questo va aggiunto un incremento del 27% delle risorse del MiBACT nel 2016.
“Ricerca e cultura smettono di essere i settori da tagliare e diventano quelli su cui investire”, aveva annunciato il Premier Matteo Renzi nella Enews.
I finanziamenti serviranno per una azione di rafforzamento dell’offerta culturale del nostro Paese e di potenziamento della fruizione turistica.
I 2,5 miliardi stanziati per la ricerca si compongono di 1,9 miliardi di euro a carico del bilancio del MIUR e del Pon Ricerca e di 500 milioni di euro a carico del Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020.
Il Pnr, spiega una nota del governo, si basa su 7 pilastri:
- Internazionalizzazione;
- Capitale umano;
- Programma nazionale infrastrutture;
- Cooperazione pubblico privato
- Ricerca industriale;
- Efficacia e qualità della spesa
- Programma per il Mezzogiorno.
Il miliardo di euro destinato dal Cipe alla cultura verrà finanziato attingendo sempre al Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, e sarà utilizzato in particolare per sostenere il Piano “Turismo e cultura” per il rafforzamento dell’offerta culturale del nostro Paese e di potenziamento della fruizione turistica.
Per il Ministro dei beni e attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, si tratta della “più grande operazione di restauro e valorizzazione dei beni culturali della storia della Repubblica”.
Il Sottosegretario al Turismo del Mibact, Dorina Bianchi, ha aggiunto: “Stiamo passando dalle parole ai fatti per il rilancio di una delle nostre risorse strategiche più importanti. Finalmente dopo anni si torna a investire in cultura e si parla di un piano per il turismo che per troppo tempo è stato considerato un asset secondario”.