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Ricarica telefonica, Fratelli d’Italia fa marcia indietro: “Non accolto l’emendamento per reintrodurre commissioni per intermediari”

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Vi ricordate quando la ricarica per il telefonino costava, per esempio, 10 euro con 8 euro di credito e 2 euro di commissioni? Per alcune ore oggi è sembrato ritornare l’onere fiscale per i consumatori.

Lo prevedeva questo emendamento pro-telco di Fratelli d’Italia proposto al Disegno di Legge Concorrenza – pubblicato oggi da Key4biz – che prevedeva la reintroduzione di commissioni per il servizio di ricarica attraverso i canali degli intermediari, andando a modificare il cd. Decreto “Bersani Bis”. Alcune persone vicine al dossier hanno riferito a Key4biz “l’aumento per il consumatore sarebbe del 20% sul prezzo finale”. Ma proprio dopo la pubblicazione di questo articolo, l’emendamento non è stato più depositato.

Ddl Concorrenza, Relatore FdI: “Norma su ricariche telefoniche non accolta e non depositata”


“Respingiamo fermamente quanto riportato da alcuni organi di stampa relativamente all’emendamento che modifica la legge Bersani sulle ricariche telefoniche. La proposta di modifica non è stata accolta e dunque non è stata depositata dal gruppo di Fratelli d’Italia al ddl concorrenza”. Lo afferma Fabio Pietrella, deputato di Fratelli d’Italia e relatore al provvedimento.

Key4biz prende, felicemente, atto che l’emendamento da noi pubblicato e scritto da Fratelli d’Italia non sarà realtà.

Cosa prevedeva l’emendamento: ricaricare il telefonico al bar o in tabaccheria sarebbe più caro per i consumatori

Nel dettaglio l’emendamento prevedeva di “reintrodurre le commissioni di ricarica per le operazioni effettuate tramite reti commerciali di terzi”, come bar/tabacchi, ecc...”riconoscendo così i costi sostenuti da questi intermediari per la fornitura del servizio. Lasciando invece invariato il principio della gratuità per le ricariche effettuate direttamente attraverso i canali dell’operatore di telefonia”.

In altri termini, la reintroduzione della commissione avrebbe riguardato soggetti come le tabaccherie e altri intermediari telematici, lasciando invece la ricarica gratuita appannaggio degli store fisici e online degli operatori, con evidente vantaggio competitivo per le telco. I clienti sarebbero stati così incentivati a ricaricare presso store fisici e online degli operatori.

Decreto ‘Bersani-bis’

Il Decreto “Bersani-bis” aveva a suo tempo, nel 2007, introdotto una disposizione per eliminare ogni onere aggiuntivo rispetto al valore della ricarica stessa, a prescindere se questa venga effettuata presso uno dei canali degli operatori stessi oppure attraverso un canale di terzi, con il conseguente addebito di un costo di commissione ai danni degli operatori di telecomunicazione.

La motivazione di Fratelli d’Italia per la reintroduzione delle commissioni sulle ricariche telefoniche fatte con intermediari: “TLC in crisi, non riescono più ad investire”

“Tale misura risulta anacronistica”, si leggeva nell’emendamento, “rispetto al contesto attuale del settore delle telecomunicazioni, caratterizzato da ricavi in declino e margini in contrazione, poiché provoca ingenti extra-oneri che si aggiungono alle numerose altre previsioni che deprimono la capacità di investimento degli operatori, tanto più se si considera che tale divieto di imposizione di oneri aggiuntivi è presente soltanto per le Telco, mentre le commissioni si pagano, per esempio, per le operazioni tra gli stessi intermediari finanziari e anche nel rapporto tra il cittadino e le pubbliche amministrazioni”.

La proposta emendativa”, avrebbero sperato i deputati di Fratelli d’Italiano firmatari dell’emendamento, “non comporta necessariamente che il costo delle commissioni si trasferisca sugli utenti, perché questi potranno scegliere liberamente se continuare a rivolgersi a canali di terzi sostenendo il costo della relativa commissione oppure se rivolgersi ai canali diretti degli operatori per i quali non è previsto alcun onere aggiuntivo”.

Ma i consumatori, per esempio gli anziani, che non hanno vicino casa gli store degli operatori telefonici o non hanno dimestichezza a fare le ricariche online sarebbero stati penalizzati. Avrebbero dovuto di nuovo, dopo 17 anni, pagare le commissioni sulla ricarica telefonica.

La prima replica del PD: “Da Fdi nuova tassa Meloni su ricariche telefonini”

“Fdi ritiri subito l’emendamento che reintroduce l’odiosa tassa di due euro sulle ricariche dei telefonini. Una scelta incomprensibile: la crisi delle Tlc deve essere affrontata guardando al futuro e non certo al passato. E i costi non posso ricadere sui consumatori”. Così i deputati democratici, Andrea Casu, Vinicio Peluffo e Silvia Roggiani commentano l’emendamento di Fdi al ddl concorrenza.

La seconda replica del PD: “Ddl concorrenza, Fdi presi con le mani nella marmellata, passo indietro è vittoria consumatori”


“Presi con le mani nella marmellata. È bastato rendere pubblico l’emendamento predisposto da Fratelli d’Italia al Ddl Concorrenza per creare grande imbarazzo nel partito della presidente del consiglio che si è affrettato a inviare una nota stampa che cerca di smentire senza chiarire (accolto da chi?) cos’è accaduto sulla norma che puntava a reintrodurre l’odiosa tassa sulle ricariche dei telefonini. Continueremo a vigilare perché i costi delle difficoltà delle Tlc non portino a nuove tasse per i cittadini”. Così nella seconda nota i deputati democratici, Andrea Casu, Vinicio Peluffo e Silvia Roggiani che sottolineano: “il passo indietro è una vittoria dei consumatori”.

Ricordiamo, l’emendamento di Fratelli d’Italia non è stato accolto e quindi non più presentato. Vittoria per i consumatori.

Scarica in PDF l’emendamento alla legge annuale Concorrenza “Modifica della legge 40/2007 di conversione del c.d. Decreto Bersani per consentire il recupero dei costi” 

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