Key4biz

Reti FTTH e 5G, come renderle più green. La visione e il lavoro già fatto da Sielte

TELECOMUNICAZIONI TELEFONIA MOBILE ANTENNE PARABOLICHE ANTENNA PARABOLICA PARABOLA PARABOLE 5G

Il settore delle telecomunicazioni rappresenta uno dei motori principali della trasformazione digitale e della transizione energetica del Paese. Reti di nuova generazione, come il 5G e la fibra ottica, insieme alle infrastrutture intelligenti, stanno ridefinendo le nostre società, rendendole sempre più interconnesse. Tuttavia, questo progresso porta con sé una responsabilità: garantire che le innovazioni tecnologiche siano sostenibili, non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale.

Le aziende devono rispondere a normative sempre più stringenti e anticipare le aspettative dei consumatori e degli stakeholder. Non è sufficiente investire in velocità e capacità: oggi tutti dobbiamo contribuire attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico, alla decarbonizzazione delle infrastrutture e alla creazione di una società più inclusiva. Proprio per questo il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) rappresenta una guida strategica per la riduzione delle emissioni e l’integrazione di tecnologie innovative nel settore, indicando la fibra ottica e la digitalizzazione come strumenti chiave per la transizione energetica anche in ambito TLC.

Emissioni e decarbonizzazione: un imperativo per il settore

Uno dei maggiori contributi alle emissioni globali proviene dall’alimentazione delle infrastrutture. Ad esempio, molte antenne 5G in Italia, ancora oggi alimentate a diesel, possono essere decarbonizzate attraverso l’adozione di fonti energetiche rinnovabili come l’energia solare.

Come Sielte abbiamo implementato un sistema di gestione delle emissioni basato sull’ISO 14064-1, che consente di quantificare e rendicontare l’impatto delle sue attività. Nel 2023 l’azienda, ad esempio, ha prodotto 789.012 kWh di energia elettrica grazie ai propri impianti fotovoltaici, evitando l’emissione di 360,69 tonnellate di CO2 equivalente. Questo risultato aiuterà a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti anche dal Decreto Legislativo 47/2020 e dalla Direttiva Europea 2018/2001 (RED II), che promuovono l’utilizzo di fonti rinnovabili per il 30% del consumo finale lordo entro il 2030 nel nostro Paese.

L’efficienza energetica, inoltre, si deve estendere anche alle reti: la sostituzione delle vecchie infrastrutture in rame con impianti in fibra ottica ha ridotto drasticamente il consumo energetico, migliorando l’affidabilità e la capacità di trasmissione. Questo cambiamento supporta gli impegni previsti dal PNIEC e contribuisce all’espansione della banda ultra-larga pianificata dal PNRR.

Smart grid e reti intelligenti: infrastrutture per un futuro sostenibile

C’è poi il tema della sinergia tra telecomunicazioni ed energia, che si manifesta nelle smart grid, reti intelligenti che utilizzano sensori IoT, nei big data e nell’analisi predittiva per ottimizzare la distribuzione e il consumo energetico. Attraverso partnership con i principali operatori tecnologici, Sielte sta contribuendo allo sviluppo di queste infrastrutture, che rappresentano una componente fondamentale della Strategia Italiana per l’Idrogeno e delle politiche europee per la neutralità climatica.

Le smart grid non solo ottimizzano l’uso delle risorse, ma favoriscono l’integrazione delle fonti rinnovabili, contribuendo all’autosufficienza energetica. Questi interventi sono previsti dall’ultima direttiva UE 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia, in cui si incentiva la diffusione di tecnologie energetiche innovative e si rafforza la decarbonizzazione del sistema infrastrutturale nazionale, sia civile che industriale.

Allo stesso tempo, contribuire alla costruzione delle reti italiane di telecomunicazioni fisse a banda ultra-larga in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home), consente lo sviluppo di servizi digitali complessi, spingendo il Paese verso una decarbonizzazione digitale fondamentale per affrontare le sfide legate alla crisi climatica e alla transizione energetica.

Leggi l’articolo completo su Energia Italia News

Exit mobile version