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Rete unica, Vestager ‘Concorrenza imprescindibile per la Commissione’

epa04524405 EU Commissioner for Competition Margrethe Vestager gives a press statement at European Commission headquarters in Brussels, Belgium, 11 December 2014. The Commission is reportedly fining envelope producers over 19 million euros in cartel settlement. EPA/JULIEN WARNAND

Il fatto che le regole Ue sulla concorrenza non precludano a priori l’integrazione verticale in quanto tale, non significa che Bruxelles ammetta automaticamente questo modello di operatore. Al contrario. Ogni fusione di dimensioni comunitarie deve prima passare al vaglio del regolatore europeo in materia di concentrazioni e per ottenere il via libera non dovrà ledere i principi della concorrenza. Il modello wholesale-only, invece, resta quello che prevede il regime più favorevole per la realizzazione delle nuove reti Tlc. Questo in sintesi il senso della risposta scritta di Margrethe Vestager, Vice Presidente della Commissione europea per il Digitale e commissario alla Concorrenza, all’interrogazione dell’europarlamentare olandese del PPE Antonius Manders sul rischio di rimonopolizzazione del mercato delle Tlc in Italia, mediante l’ipotesi di integrazione fra TIM e Open Fiber.

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Concorrenza stella polare della Ue

La Vestager nella sua risposta ha sottolineato che la Commissione in primis darà grande rilevanza alla tutela della concorrenza. La Vice Presidente ha ricordato che se l’operazione di integrazione fra TIM e Open Fiber dovesse avere dimensione comunitaria, dovrà essere notificata e valutata dalla Commissione in base alle norme europee e che al momento non è stata ricevuta alcuna notifica, anche se la Commissione sta monitorando l’evolversi della situazione con attenzione.

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Modello wholesale only

Nella risposta si indica che l’Art. 80 del nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, che introduce un regime regolamentare di favore per gli operatori wholesale-only, non preclude di per sé l’integrazione verticale, anche se un’eventuale integrazione di dimensione comunitaria sarebbe sottoposta a una verifica ai sensi del regolamento europeo sulle concentrazioni.

Una rete unica controllata da Tim non potrebbe fruire degli sgravi e delle agevolazioni previste per gli operatori wholesale only, anzi imporrebbe dei rimedi in base alle norme sulle concentrazioni.

La Commissione guardiana dei Trattati

Infine, in risposta alla preoccupazione da parte di Manders che gli sviluppi del mercato italiano possano creare un pericoloso precedente a livello europeo con il rischio di emulazione in altri Stati membri, la Vestager ricorda che la Commissione è guardiana dei Trattati e che come tale applicherà il diritto europeo in maniera omogenea e imparziale su tutto il territorio dell’UE, avvalendosi anche del ruolo riservato dal nuovo Codice al BEREC e alle autorità nazionali di regolamentazione per l’identificazione degli strumenti e dei rimedi più idonei per tutelare il mercato interno.

D’altra parte, per ora ogni valutazione da parte della Commissione sarebbe prematura, mancando qualsivoglia notifica a Bruxelles da parte degli eventuali contraenti. FiberCop  è tra le altre cose ancora in fase di consultazione pubblica e sotto osservazione dell’Antitrust, mentre Enel sta vagliando l’offerta del fondo Macquarie per la sua quota in Open Fiber.

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