L’offerta di 2,65 miliardi giunta ieri ad Enel dal fondo australiano Macquarie per la quota del 50% detenuta in Open Fiber valorizza la società ad almeno 7,5 miliardi. E lo chiarisce in un Tweet Franco Bassanini, presidente di Open Fiber.
Ma dal comunicato Enel si ricava che l’equity value di Open Fiber è stimato in 5,3 md, al netto di eventuali earn out (rete unica, ecc.) che potrebbero incrementarlo. 7,5 è l’enterprise value, comprensivo del debito https://t.co/MCrWbV6Ext
— Franco Bassanini (@FrancoBassanini) September 18, 2020
Un valore, quello dell’operatore controllato da Enel e Cdp, che potrà soltanto crescere in prospettiva. Vedremo.
Il sentiment che traspare, dopo l’offerta di Macquarie, è che Open Fiber, in particolare il suo azionista Enel, non abbia alcuna fretta e che la riflessione sull’offerta sarà ponderata e prenderà tutto il tempo necessario.
Oggi Bassanini e Ripa incontrano Vestager
Intanto, oggi Franco Bassanini e l’ad di Open Fiber Elisabetta Ripa parleranno oggi con la vice presidente esecutiva e commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager. Lo scrive il Corriere della Sera aggiungendo che si può già immaginare il tema: la società che dovrebbe nascere dall’alleanza fra Tim e Open Fiber, sotto la regia del governo tramite Cdp, per realizzare una rete unica in fibra in Italia. Open Fiber ha ormai aperto un filo diretto con la Commissione Ue.
Per il Corriere, l’operazione oggi resta “tutt’altro che definita”.
Franco Bernabè, rete unica sarebbe un pasticcio
Dopo le perplessità trapelate dalla Commissione Ue, oggi anche un super esperto di telecomunicazioni come Franco Bernabè, presidente di Cellnex e già amministratore delegato di Telecom Italia, su Milano Finanza si è espresso in modo alquanto critico sulla rete unica: “…Difficile che prenderà vita e in ogni caso sarebbe un pasticcio”.
Consiglio Tim il 23 settembre
Nel frattempo, secondo il Sole 24 Ore, il consiglio Telecom farà il punto sulla rete unica mercoledì 23 settembre, nell’ambito di un impegno a seguire da vicino con il management la questione che in questo momento è di gran lunga la priorità per l’incumbent nazionale.
Tim, aggiunge il quotidiano, si è data di fatto un limite temporale per il tentativo di unire le forze con Open Fiber: la scadenza è collocabile verso la fine di febbraio, quando FiberCop, la società della rete secondaria con Kkr come partner, sarà pronta a operare avviando la sostituzione del rame con la fibra.
FiberCop, notifica alla Ue entro fine mese
Mentre per FiberCop la notifica all’Antitrust Ue è attesa intorno a fine mese, quella su AccessCo, la newco della rete unica prevista nel più ampio piano concordato col il governo, avverrà solo una volta raggiunto l’accordo su Open Fiber. Quindi non è imminente, anche perché Enel sta ancora valutando attentamente l’offerta di Macquarie.
Lunedì Cdp incontra Tim, Sky, Vodafone e WindTre
Infine, è previsto per lunedì prossimo l’incontro fra Cdp, Tim e gli ad degli operatori alternativi (Jeffrey Hedberg di Wind Tre, Maximo Ibarra di Sky Italia, e Aldo Bisio di Vodafone Italia) sul tema della rete unica in discussione sull’asse Tim-Open Fiber. Lo scrive il Sole 24 Ore, secondo cui l’incontro è un primo passo in un processo che si annuncia lungo e dall’esito tutt’altro che scontato. Del resto per gli operatori rimangono ancora diversi punti aperti, non ultimo il tema della governance, la cui maggioranza per gli stessi operatori deve rimanere in mano pubblica. A questo si aggiunge il timore che il progetto finisca per saltare e che gli investimenti si blocchino. Se invece si dovesse andare avanti la condizione posta è di avere una nuova rete wholesale only.