“Non abbiamo avuto sollecitazioni formali da parte di Tim per quanto riguarda possibili combinazioni, accrocchi o vendite, al di là di quello che si legge sui giornali”,ha detto Francesco Starace l’Ad di Enel, che controlla il 50% di Open Fiber insieme a Cdp che detiene l’altro 50%, rispondendo alle domande degli azionisti, nel corso dell’assemblea di ieri, sulle indiscrezioni di stampa relative ad accordi con Tim sulla fibra e ipotesi di vendita della quota in Open Fiber. “Sui giornali si legge tanto”, ha aggiunto”, si legge qualsiasi cosa, non abbiamo nessun commento da fare”
“Open Fiber è completamente focalizzata sul suo mestiere e lo sta facendo molto bene”, ha sottolineato il manager, “è cosa nota che ci possano essere contatti tra Tim e Open Fiber sia a livello commerciale che tecnico, per evitare raddoppi e sprechi ma sono coperti da riservatezza”.
Non è la prima volta che l’AD di Enel si mostra con i piedi per terra e non si sbilancia sul futuro della rete. Nel 2017 e quindi prima dell’arrivo di Luigi Gubitosi alla guida di Tim, Starace, al Forum Ambrosetti, sull’ipotesi della nascita di una ‘società delle reti’ e quindi di una fusione Tim-Open Fiber ha dichiarato: “Non ci interessa parlare della rete Telecom, è fuori luogo. Tutte le altre combinazioni di accrocchi societari più o meno complicati non ci interessano”.
Anche 4 mesi, Francesco Starace ha voluto sottolineare dei punti fondamentali sull’eventuale rete unica Tim-Open Fiber: “Gubitosi deve prima fare una serie di passi all’interno della sua azienda”, per esempio capire se Tim “vuole separare la rete e poi se si vuole unire con Open Fiber. Quando si chiariranno le cose si capirà”.
L’amministratore delegato di TIM, Luigi Gubitosi, ha dichiarato mercoledì scorso che una fusione con Open Fiber sarebbe positiva per entrambe le società.
Procede, invece, in modo “rapido” l’uscita dal carbone di Enel, fissata a livello globale al 2030 e in Italia al 2025: “Per il 2019 ribadiamo la nostra guidance”, ha aggiunto Starace, “e ci aspettiamo che l’utile per azione e il dividendo crescano di un altro 18%”. Prevista, fino al 2021, anche la riduzione dell’indebitamento: «Abbiamo un piano strategico di 3 anni che arriva fino al 2021, nei prossimi due anni ci aspetta un deleveraging della situazione debitoria. Prevediamo un’evoluzione del rapporto debito-margine lordo da 2,5 a 2,2 nel 2021».
L’obiettivo del gruppo elettrico, ha affermato sempre in assemblea la presidente Patrizia Grieco, “è di affermare Enel come la prima utility al mondo”.