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Rete unica, la fine del MoU. Per Barclays ‘crescono le quotazioni’ del Progetto Minerva

Lo stop al memorandum sulla rete unica non passa inosservato neanche a livello internazionale. Gli analisti di Barclays nella sua nota quotidiana relativa alla industry delle Tlc rendono conto del terremoto che si è verificato ieri nel mondo delle telecomunicazioni italiano. Telecom Italia – CDP/Macquarie chiedono più tempo per fare un’offerta per la Netco di TI”, scrive Barclays. Tim ha reso noto che i negoziati fra le parti in causa, da un lato la stessa Tim con i suoi partner e dall’altro CDP/Macquarie per la fusione della Netco con Open Fiber “dureranno più del previsto”.

Tim non ha indicato una nuova timeline

Tim nel suo comunicato non ha indicato una nuova scadenza. Oggi sulla stampa le ipotesi erano svariate e passavano da un nuovo termine temporale fissato a fine novembre o addirittura a fine dicembre per altre fonti. Di certo, si attenderà l’insediamento del nuovo governo di centrodestra, atteso entro fine ottobre, per procedere con i prossimi step tenendo conto del nuovo assetto politico. La sensazione è che il banco sia saltato.

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Barclays rilancia il progetto Minerva: i contorni del piano

“Telecom Italia vuole dismettere interamente Netco, idealmente attraverso una fusione con Open Fiber – scrive Barclays nel suo report odierno – Tuttavia, la coalizione guidata da Fratelli d’Italia che ha vinto le elezioni italiane ha indicato che preferirebbe che Tim vendesse ServCo e TIM Brasil, mantenendo Netco nel suo perimetro e fondendolo con Open Fiber”. Gli analisti della banca internazionale richiamano così il Progetto Minerva di Fratelli d’Italia, alternativo al MoU Tim-CDP/Open Fiber ormai tramontato.

In questo nuovo scenario “CDP farebbe un’offerta su TI e poi venderebbe circa 30 milioni di abbonati fra telefonia mobile e fissa di Telecom Italia ai concorrenti, per un compenso di circa 13 miliardi di euro (13,4 miliardi di dollari), oltre a cedere l’unità brasiliana e mantenere il controllo della rete fissa del Telecom Italia”.

Vivendi e il nodo dei 31 miliardi chiesti per la rete

Separatamente, ricorda Barclays, Vivendi primo azionista di Tim con il 23,75% valuta 31 miliardi di euro la rete di Tim, una valutazione molto lontana dai 15-18 miliardi che CDP sarebbe disposta ad offrire. Un rinvio dell’offerta di CDP era stato ampiamente anticipato sulla stampa e non ci aspettavamo la firma su un MoU vincolante entro il termine del 31 ottobre”, scrive Barclays.

E ora che succede? Crescono le probabilità del Progetto Minerva

E poi le previsioni di Barclays sullo scenario futuro: “Vediamo una probabilità in calo che il piano del management si concretizzi e crediamo invece che il progetto alternativo di Tim stia diventando più probabile”.

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