Cosa pensa il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti rispetto al dossier rete unica? Il ministro è uno dei decisori sul futuro della rete unica, e non più tardi di qualche mese fa ha apertamente messo in dubbio la fattibilità degli obiettivi fissati dal Piano Italia 1 Giga di Vittorio Colao e quindi ha criticato i ritardi di Open Fiber quando era ministro dello Sviluppo Economico del Governo Draghi.
Irrealistici gli obiettivi di copertura in fibra al 2026
Era il 21 aprile di quest’anno, Giorgetti non le mandò a dire a Colao quando in occasione del congresso nazionale della Fim si lasciò andare a dichiarazioni inequivocabili: A rischio il Piano Colao. Il ministro dello Sviluppo economico:“Sappiamo perfettamente che non abbiamo la capacità produttiva per poter posare nei tempi previsti tutta la fibra che abbiamo immaginato di posare entro il 2026’”, aveva detto Giorgetti criticando in maniera evidente gli obiettivi fissati dal collega Colao. E criticando l’operato di Open Fiber, titolare di tutti i bandi del BUL per le aree bianche.
All’epoca, Giorgetti in qualità di ministro dello Sviluppo Economico ebbe un rapporto non certo idilliaco con Vittorio Colao, ministro della Transizione digitale e dell’Innovazione al quale non risparmiò le critiche per gli obiettivi indicati dal suo piano ‘Italia a 1 Giga’.
Da allora, ci sono state le gare del Pnrr e altre iniziative che hanno registrato tutti i ritardi di copertura che l’Italia in questo momento accusa.
Oggi in una intervista del Corriere della Sera a proposito delle aree bianche Mario Rossetti, l’ad di Open Fiber, ha detto che a giugno “abbiamo condiviso un nuovo cronoprogramma con il ministero dello Sviluppo Economico (all’epoca guidato da Giorgetti ndr) e con Infratel”. Ma non risulta alcun atto ufficiale concordato con il ministero su questo “nuovo cronoprogramma” sul piano BUL. Cosa ne dice il ministro Giorgetti?
Cosa pensa oggi Giorgetti di Open Fiber?
Oggi Giorgetti è ministro del MEF, e insieme ad Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione con delega alle telecomunicazioni, e Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, costituisce il comitato ristretto che negozierà con tutti gli stakeholder la soluzione del dossier rete unica.
Il ministro Giorgetti, che tramite il MEF controlla Cdp che a sua volta detiene il 60% di Open Fiber e il 9,81% di Tim, dovrà trarre le conseguenze delle valutazioni che egli stesso ha dato di Open Fiber.
Il ministro Giorgetti chiederà una discontinuità al vertice di Open Fiber?
Deciderà di riconoscere a Open Fiber il ruolo di pivot della rete unica, a patto che vi sia una discontinuità con l’avvicendamento degli attuali vertici?
Sono tutti quesiti ai quali si dovrà dare risposta nelle prossime ore, prima che la situazione precipiti con un Memorandum of Understanding che rappresenta la fine di Tim come operatore di telecomunicazioni.