Vivendi chiede incontro al Governo e la Borsa specula su Tim, scommettendo su un accordo più vicino per la cessione della Netco al fondo Usa KKR in cordata con il MEF.
Il titolo Tim oggi chiude con un incremento del +1,56% a 0,32 euro sulle ali di un possibile incontro di Vivendi con il MEF.
Il primo azionista francese vorrebbe mettersi al tavolo per discutere dell’offerta prima che la proposta vincolante venga indirizzata al Cda di Tim. La scadenza fissata è il 30 settembre, ma secondo indiscrezioni si potrebbe assistere ad uno slittamento di un paio di settimane. La questione è complessa e serve più tempo.
Vivendi più aperturista?
Secondo alcune voci, Vivendi starebbe scendendo a più miti consigli e sarebbe pronta a ridimensionare notevolmente le sue richieste per Netco, che potrebbero addirittura scendere intorno ai 20 miliardi rispetto ad una valutazione originaria di 31 miliardi.
Vivendi sarebbe più orientata a valutare la sostenibilità futura di ServCo, la società dei servizi che resterebbe dopo lo scorporo.
Sarà davvero così?
“Sembra essere la prima mossa del gruppo francese dopo la firma dell’accordo accordo non vincolante tra Tim e Kkr – commentano gli analisti di Banca Akros – Questo incontro è più importante che mai in attesa della consegna dell’offerta finale e vincolante da parte di Kkr”.
“Il governo – ricordano gli analisti – rappresenta un attore chiave in questa trattativa in presenza del “golden power” e dopo l’annuncio di un investimento diretto di 2,5 miliardi di euro nella NetCo da parte del ministero dell’Economia”. “Le implicazioni sul titolo sono positive – è la conclusione – presupponendo che questi colloqui aumentino la probabilità che l’affare venga concluso”.
La posizione di Vivendi al momento “rappresenta a nostro avviso uno dei punti di incertezza dell’operazione, per cui eventuali segnali di supporto da parte di Vivendi (a fronte di garanzie sulla sostenibilità finanziaria e industriale di ServCo) aumenterebbero le chance di completamento del deal e contribuirebbero a chiudere il gap rispetto alla nostra valutazione”, sottolineano gli analisti di Equita.
Nel frattempo, oggi Tim comunica di aver ottenuto la certificazione UNI/PdR125:2022 per le pari opportunità, confermando il proprio impegno verso l’azzeramento del gender gap in azienda. Per la società si tratta di un ulteriore passo avanti nel riconoscimento del proprio impegno sulle tematiche di genere, che arriva dopo l’attestazione UNI ISO 30415 “Human Resource Management Diversity and Inclusion”.