La rete di Telecom Italia è “molto solida e stabile e può reggere senza problemi il traffico aggiuntivo” provocato dal lockdown imposto dal governo per affrontare l’emergenza coronavirus. Lo ha detto l’amministratore delegato Luigi Gubitosi in un’intervista al Corriere della Sera, precisando che il traffico aggiuntivo ha avuto incrementi fino a quasi il 100% sul fisso con lo smart working e le piattaforme di scuola online, mentre sul mobile l’aumento è del 30%, aggiunge Gubitosi.
Incremento consistente del traffico
Un incremento davvero consistente del traffico che potrebbe durare ancora diversi mesi, nell’ovvia speranza che il lockdown del paese si chiuda in tempi ragionevoli. Agcom si è già mossa, chiedendo agli operatori di aumentare del 30% la banda su rete fissa per far fronte all’aumento della domanda.
5mila nuovi cabinet nelle aree bianche
Dal canto suo, l’amministratore delegato di Tim ha ribadito oggi che la prima mossa dell’azienda è stata l’accensione di 5mila nuovo cabinet nelle aree bianche, “che ci permettono di collegare rapidamente 1 milione di persone in più all’ultrabroadband, con tutti i vantaggi che ne derivano in termini di velocità di connessione”, si legge oggi sul Corriere della Sera.
…Ma quale potenziamento negli altri 145mila cabinet in aree nere e grigie?
Ma partire dalle aree bianche è l’unico modo per potenziare la rete Tim? Non sembra un caso che Tim – forse in segno di rivincita per la recente sanzione da 116 milioni di euro da parte dell’Antitrust per il progetto Cassiopea nelle aree bianche (concorrenza sleale) – parta con il suo potenziamento della rete proprio da qui, con nuove connessioni FTTC (Fiber to the cabinet) nelle stesse aree bianche dalle quali era stata estromessa e in diretta concorrenza con Open Fiber, la società controllata da Enel e CDP che si è aggiudicata i bandi Infratel per la copertura in FTTH delle stesse aree bianche.
Tim dispone di circa 150mila cabinet su tutto il territorio nazionale. La sua rete può essere potenziata in diversi modi, ma perché l’urgenza aziendale è quella di partire dalle aree bianche a fallimento di mercato, con 5mila cabinet “spenti” ma predisposti per l’accensione in aree dove Tim non aveva mai avuto interesse ad operare prima?
Quali piani di potenziamento per aree nere e grigie
Sarà interessante a questo punto conoscere i piani di potenziamento della rete Tim nelle aree nere e grigie del paese, dove si trovano i restanti 145mila cabinet dell’operatore in aree peraltro dove il mercato e la domanda c’è eccome. In che modo l’azienda intende potenziarli del 30%, in linea con la raccomandazione Agcom per rispondere all’emergenza virus?
Quanti dei circa 150mila cabinet di Tim disseminati nel paese, con schede Fttc che collegano un sottoinsieme di 300 famiglie potenziali, sono saturi?
Insomma, a che punto è l’upgrade della rete Tim a livello nazionale?
Fondo Elliott sotto al 7%
Nel contempo, dagli aggiornamenti odierni di Consob è emerso che lo scorso 18 marzo, il fondo Elliott di Paul Singer ha ridotto al 6,976% la partecipazione detenuta nel capitale di Tim, rispetto al 9,722% che aveva portato in trasparenza il 7 gennaio 2020.
Il fondo speculativo pensa forse ad un’uscita?