Kkr intende notificare entro la fine di gennaio l’acquisizione della rete di accesso di Tim all’antitrust europeo. Lo scrive la Reuters, secondo cui Kkr ha avviato colloqui informali nell’ambito della cosiddetta pre-notifica già prima di Natale.
L’operazione – che valorizza gli asset di rete fissa di Tim in un range fra 19 e 22 miliardi di euro, includendo il debito e l’avverarsi di alcuni earnout fra cui la fusione con la rete di Open Fiber – è stata approvata dal Cda di Tim lo scorso 5 novembre e punta a finalizzare la transazione entro l’estate.
Contro l’operazione si è schierato il primo azionista Vivendi, che ha presentato ricorso lo scorso 15 dicembre. Vivendi considera illegittima la decisione del Cda di Tim di dare il via libera alla cessione della rete senza passare prima per una assemblea. La denuncia di Vivendi però non chiede la sospensione immediata della transazione che quindi va avanti.
L’operazione ha ricevuto l’appoggio del governo italiano che tramite Cdp intende acquisire il 20% della Netco, un asset ritenuto di rilevanza strategica, che tuttavia sarà controllato al 65%-70% dagli americani di Kkr e da Abu Dhabi Investment Authority.
La Reuters aggiunge inoltre che Tim notificherà questa settimana alle autorità per le telecomunicazioni, Agcom, la vendita della rete, che nelle attese della società dovrebbe comportare benefici regolamentari visto che l’operazione comporta la perdita dell’integrazione verticale con la società dei servizi.
Nel frattempo, oggi il Corriere della Sera scrive che Poste, tramite Poste Vita, si starebbe preparando a entrare nella partita della rete Tim. Secondo indiscrezioni, il gruppo avrebbe inviato una manifestazione di interesse a F2i, per sottoscrivere una quota del fondo destinato a rilevare circa il 10% della nuova società della rete accanto al fondo americano. La proposta potrebbe arrivare entro metà gennaio.