L'indagine

Rete Tim, cresce l’attesa dei piccoli investitori per il verdetto dell’Antitrust Ue: ‘Ora o mai più’

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Cresce l’attesa dei piccoli investitori per il verdetto dell’Antitrust Ue sulla cessione di NetCo da parte di Tim. Ma c'è ottimismo: chiusura in tempi stretti.

Cresce l’attesa dei piccoli investitori per il verdetto dell’Antitrust Ue sulla cessione di NetCo da parte di Tim a KKR.

La decisione della DG Comp della Commissione Ue è attesa prima del 30 maggio, KKR ha tempo fino al 23 maggio per presentare i suoi remedies, altrimenti le autorità europee potrebbero decidere di aprire una Fase 2 di indagine dopo il completamento della Fase 1 preliminare, che è appunto in corso.

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Remedies KKR già pronti

Il fondo americano KKR sarebbe già pronto a presentare i suoi remedies, che andrebbero nella direzione di semplificare al massimo l’accesso alla rete agli OLO (Vodafone, Fastweb, Iliad) dopo lo scorporo, per garantire parità di condizioni con la ServCo ed evitare così rapporti privilegiati che rischiano di impattare sulla concorrenza.

Il clima fra i piccoli investitori del forum di Investing.com è di moderato ottimismo. In generale, sembra che il sentiment sia volto al sereno: finalmente dovremmo esserci.

“KKR……. spinge x chiudere subito”. Nel forum si spera

“Credo proprio che ci siamo, questa volta o mai più”, dice un piccolo investitore, che argomenta ancora: “Come ci è stato spiegato la vendita della rete a KKR è una sorta di aumento di capitale mascherato. Una volta ricevuta l’ok dall’Antitrust che è sicuramente positivo, il debito verrà abbattuto e soprattutto si inizierà a correre, lo slogan di Labriola è stato proprio questo, FREE TO RUN”.

La speranza dei piccoli azionisti è che senza debito e personale, non appena la rete e Sparkle saranno venduti, anche la golden power non ci sarà più e sulla Servco arriverà un’OPA da Iliad o altri.

Il brasile non lo venderanno perché vale più di tutta Tim messa insieme. Diciamo che questi sono i punti salienti.

Una visione ribadita un po’ in tutti i post del forum

“Lo spartiacque per un deciso aumento della quotazione è chiaramente il via libera dell’Antitrust europeo e un buon segnale è l’intervento di Kkr teso a rassicurare l’Antitrust sul rispetto di tutte le condizioni poste. Però c’è da considerare che la burocrazia europea, gli organi europei, per dimostrare le ragioni della propria esistenza e i lauti emolumenti che ne conseguono, non hanno alcuna fretta nello sciogliere i vari nodi, veri o presunti, Proprio di poche giorni fa l’Antitrust ha deciso per un supplemento d’ indagini nella trattativa Ita-Lufthansa. Insomma, non è che l’Antitrust si preoccupa molto delle conseguenze delle loro decisioni rallentate. Si spera che ciò non accada nella vicenda Tim perché i soldi della vendita della rete devono arrivare in fretta”, scrive un utente.

Qualche timore resta

Qualche timore, quindi, resta, ma c’è anche chi guarda con grande ottimismo all’esito della trattativa: “Ipotesi stellare: il 29 conti migliori del consensus il 30 ok dell’antitrust il 31 siamo a 0,30- ci sta? non ci sta? ci speriamo? lo vedremo? lo sapremo?”, scrive un altro utente.

Altri commenti improntati all’ottimismo: “Se a Bruxelles si sbrigano ad accordarsi con il Fondo KKR che appunto è intervenuto DIRETTAMENTE PER VELOCIZZARE le modifiche da apportare alla clausola di affitto Rete da parte di TIM … IL VIA LIBERA ANTITRUST ALLA VENDITA RETE ARRIVA ENTRO LA FINE DI QUESTO MESE 🍀🍀🍀”, si legge ancora.

La speranza generale è di chiudere il tutto entro maggio o al più tardi nella prima settimana di giugno.

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