Sono passati meno di due anni dal lancio della rete 5G e ancora si stanno implementando le infrastrutture dedicate in giro per il mondo, ma l’innovazione tecnologica non prende fiato e continua la sua corsa, tanto che, secondo ABI Research, entro il 2026 potremmo avere già i primi standard per il 6G.
Un aggiornamento delle stime precedenti, che anticipa di un paio di anni anche il possibile primo lancio commerciale delle reti 6G a livello mondiale entro il 2028.
Primi standard per il 6G e successivi lanci commerciali
Riguardo agli standard per il 6G, l’International Telecommunication Union (ITU) e l’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), hanno mostrato grande interesse fin dall’inizio nel supportare potenziali casi d’uso del 6G e gli studi sui requisiti di base.
La Federal Communications Commission (FCC) degli Stati Uniti ha inoltre annunciato l’apertura dello spettro (“terahertz wave”) da 95 Gigahertz (GHz) a 3 THz, proprio per offrire una licenza di 10 anni alle aziende che vogliano testare i loro potenziali nuovi device wireless e servizi sperimentali su rete 6G.
Si potrebbe partire dalle soluzioni di X-Reality o XR, combinazione di tecnologie di realtà aumentata, realtà virtuale e realtà mista: “Una base di partenza ottimale per la rete 6G, con cui creare un ambiente misto reale-virtuale con interazione uomo-macchina”, ha spiegato in un’intervista Jiancao Hou, analista senior per le infrastrutture di rete mobile e il 5G di ABI Research.
“Entro il 2030 il 6G potrebbe rappresentare un elemento chiave per raggiungere, su scala mondiale, una connettività totale, onnipresente e ubiqua, con un’ampia gamma di dispositivi elettronici e sensori abilitati che si utilizzeranno in diversi ambienti di comunicazione e di lavoro”, ha precisato Hou.
Vantaggi e capacità della rete 6G
Grazie al 6G, ad esempio, si potranno migliorare le capacità di auto-organizzazione e autoriparazione di una rete per supportare la guida autonoma, di guidare uno sciame di droni o di potenziare l’internet futura attraverso il pervasive networking.
Se il 5G offre una velocità di picco potenziale di 20 gigabit al secondo (Gbps) e una velocità media per l’esperienza utente di circa 120 megabit al secondo (Mbps), con il 6G tali dati potrebbero essere aumentati rispettivamente a 1.000 Gbps e 1 Gbps.
Livelli di performance necessari per la realtà mista o le piattaforme olografiche, come le future comunicazioni terahertz o le fantascientifiche interfacce cervello-computer-internet.
Valutazioni confermate anche dal MIIT cinese, secondo cui, in termini teorici, la velocità del 6G potrebbe essere di 8000 volte superiore a quella delle reti 5G.
Se la trasmissione di un contenuto Netflix di massima definizione richiede oggi un consumo di 6,75 gigabyte/ora, con il 6G si potranno tranquillamente scaricare 142 ore di contenuti HD in un secondo.
Un mercato potenziale da un oltre un trilione
Per questo crescono gli investimenti e le stime relative alla spesa in questa tecnologia, che secondo Research and Markets potrebbe veder nascere entro il 2035 un mercato mondiale da 1.773 miliardi di dollari, grazie agli impieghi con l’intelligenza artificiale, nell’industria dei semiconduttori, nelle smart city, nell’industria 4.0, nella guida autonoma e connessa (e relative smart highways) e nell’industria spaziale, solo per citare alcuni settori chiave.