Internet delle Cose, Big Data e sviluppo del 5G. Sono queste le tre ‘rivoluzioni’ tecnologiche più innovative in atto nel mondo, destinate nel prossimo futuro a modificare radicalmente l’economia globale, un treno di cambiamenti strutturali che l’Italia non può permettersi di perdere e che deve anzi cavalcare per agganciare il treno della ripresa soprattutto per le nostre PMI. E ancora, la partita della PA digitale, la tutela dei brevetti e la protezione dei diritti individuali e della Privacy in Rete. Sono questi in sintesi i molteplici temi trattati oggi alla presentazione della Relazione annuale 2015 della Fondazione Ugo Bordoni (FUB), l’Istituzione di Alta Cultura e Ricerca del MISE per lo sviluppo di nuove tecnologie e la valorizzazione dello spettro radio, che si è tenuta oggi presso la Sala degli Atti Parlamentari con l’intervento di Alessandro Luciano, Presidente Fondazione Ugo Bordoni; Augusta Iannini, Vice Presidente dell’Autorità Garante della protezione dei dati personali; Angelo Cardani, presidente AGCOM, Maria Pia Giovannini, Responsabile Area PA dell’Agid e Vito Cozzoli, Capo di Gabinetto del Mise.
Lo sviluppo senza ricerca ha il fiato corto
“Internet delle Cose, Big Data e 5G avranno effetti dirompenti su tutti i settori industriali, in particolare quello energetico, effetti analoghi a quelli che a suo tempo ebbe la telefonia cellulare – ha detto il Presidente della FUB Alessandro Luciano – secondo uno studio della Commissione Europea, il volume d’affari dell’Internet delle Cose sarà di mille miliardi di euro nel 2020”.
Un treno di business potenziale che implica lo sviluppo delle reti ultrabroadband, ma anche lo sviluppo di network di distribuzione energetica intelligenti, in ottica di smart grid e smart metering, campi nei quali la FUB è già presente con diversi progetti di studio, al fianco di diversi soggetti istituzionali. L’obiettivo è per promuovere una presenza meno frammentaria del nostro paese ai tavoli internazionali dove si elaborano gli standard tecnologici del futuro. Sul 5G ad esempio “La Spagna è più avanti di noi per quanto riguarda la promozione di partnership pubblico privato”, aggiunge Luciano, spronando il nostro paese a stare al passo anche dal punto di vista della partecipazione ai tavoli internazionali.
“Sarebbe opportuno – aggiunge Luciano – per far fronte alle grandi sfide tecnologiche che si stanno avvicinando, come i Big Data e l’internet delle cose, che l’Italia facesse quanto è stato fatto recentemente in Spagna – continua Luciano – ovvero creare alleanze, vere e proprie partnership pubblico privato, che possano condurre i vari stakeholder, istituzioni, università e imprese, verso lo sviluppo del 5G. La Fondazione inoltre, nell’interesse generale del Paese – conclude Luciano – mette a disposizione le sue capacità tecniche e competenze scientifiche, per le strategie di medio lungo termine affrontate nei tavoli tecnici delle Autorità”.
Un altro tema portante per la FUB è la valorizzazione dello spettro radio, con studi ad hoc per l’analisi di fattibilità del vectoring, del 5G e per l’evoluzione della banda 700 Mhz, con il prossimo passaggio alle telco che nel nostro paese sarà più complesso che altrove in Europa e sul quale la FUB presenterà a breve uno studio specifico.
Monitoraggio delle reti Tlc
Il monitoraggio della qualità delle reti Tlc è uno degli aspetti portanti della collaborazione fra la FUB e AGCOM, che con MisuraInternet e MisuraInternetMobile hanno realizzato due strumenti specifici per verificare la velocità di connessione delle reti. “La collaborazione fra FUB e AGCOM è un esempio di successo – ha detto il presidente AGCOM Angelo Cardani – il MisuraInternet è uno strumento che dà tranquillità nell’annosa diatriba fra operatori e consumatori sulla performance delle reti. Il monitoraggio della velocità di connessione in vista dell’avvento dell’Internet of Things diventa ancor più importante”.
Profilazione commerciale online
Internet delle Cose, Cloud, digitalizzazione sono temi all’ordine del giorno all’Autorità Garante della protezione dati e questo “l’interconnessione che ci lega alla FUB r agli altri soggetti istituzionali deve essere ancora più forte – ha detto Augusta Iannini, Vice Presidente del Garante Privacy – per il futuro, auspico una programmazione ancor più puntuale fra i diversi soggetti istituzionali su questi temi in fase progettuale”.
La collaborazione fra la FUB e il Garante Privacy per la tutela dei cittadini affonda le sue radici nel Registro delle opposizioni, in vigore dal 31 dicembre 2011, uno strumento di semplificazione basato sull’opt out per le chiamate commerciali. Uno strumento che, però, non è riuscito a limitare il fenomeno delle chiamate indesiderate, cresciute in maniera esponenziale nel tempo, con 2388 segnalazioni nel primo semestre del 2015, e che si affianca ad un altro fenomeno, le chiamate mute dei call center e delle chiamate da numero riservato.
“Al momento con la FUB stiamo lavorando ad un progetto per la salvaguardia della privacy online – aggiunge Iannini – l’Autorità è molto sensibile al tema della profilazione commerciale”.
PA Digitale
La collaborazione della FUB con l’Agid riguarda i temi strategici per il Governo della Crescita digitale, dell’Anagrafe nazionale della Popolazione residente, pagamenti elettronici nella PA, Carta d’identità elettronica. “Sono tematiche complesse, per questo serve una grossa specializzazione di competenze digitali, che la FUB ci garantisce – dice Maria Pia Giovannini, Responsabile Area PA dell’Agid – il 2015 è stato un anno intenso per il lancio di una serie di iniziative macro in ottica di PA digitale: fatturazione elettronica, sistema di pagamenti, identità digitale, con lo SPID, Anagrafe Unica, Sanità digitale”. Un processo complesso, che coinvolgerà tutti gli enti, dai Comuni ai ministeri, che in fase di attuazione potrà contare sull’expertise della Fondazione Bordoni.
Pieno sostegno alla FUB, infine, dal Mise per bocca di Vito Cozzoli, Capo di Gabinetto del Ministro Guidi: “La vocazione scientifica rappresenta l’elemento qualificante della Fondazione, che svolge la sua attività di ricerca in autonomia su temi fondamentali come i sistemi mobili, la banda 700, gli Open Data, l’ICT applicato alla rete elettrica per la misurazione intelligente dei consumi – dice Cozzoli – Questo Governo fonda la sua attività sul digitale”.