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Regione Lazio, piano da 186 milioni per banda ultralarga

Fibra

Fibra ottica

Presentato questa mattina il piano da 186 milioni di euro per la banda ultralarga nella Regione Lazio. A illustrare il documento il governatore Nicola Zingaretti, il Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, il vice Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Raffaele Tiscar e l’Amministratore delegato di Infratel Italia, Salvatore Lombardo.

“Credo che il Lazio nell’ambito del Piano nazionale possa essere uno dei motori della sua realizzazione, e soprattutto un protagonista della trasformazione dell’Italia, per passare da un Paese che accetta riluttante gli obiettivi Ue sul digitale a una Italia protagonista della rivoluzione digitale”, ha detto il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Antonello Giacomelli.

“Le parole del sottosegretario Giacomelli ci fanno un immenso piacere. Alcuni giorni fa il premier Renzi ha detto che la banda larga è l’abc della modernità e oggi è stato importante dire che il Lazio è pronto”, ha aggiunto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Raffaele Tiscar: ‘Rete in rame, basta tabù’

 

Dal canto suo, Raffaele Tiscar, vicesegretario generale della Presidenza del Consiglio, è tornato sul tema caldo della rete in rame. “Il superamento della rete di rame all’estero è argomento di dibattito pubblico. In Francia c’è una commissione tecnica per lo ‘spegnimento’ del rame e il passaggio al digitale. In Gran Bretagna c’è lo stesso dibattito. Qui non c’è dirigismo, ma il tema esiste, con tutte le cautele del caso – ha detto Tiscar – Lo stesso livello di servizi va garantito anche sulla rete digitale – ha aggiunto – Pensare che il rame venga superato è uno scandalo o un intervento statalista? Parliamone. Non stracciamoci le vesti perché osiamo parlarne. Poi troveremo soluzioni. Questa è l’Italia del futuro, in cui vivranno i nostri figli. Usciamo dai tabù, parliamo di futuro, esploriamo tutte le soluzioni, non ultima quella della regolazione. Questo offre un quadro potenziale di certezze che diamo agli operatori, in cui diciamo che investire in Italia è possibile” ha concluso.

 

Neutralità tecnologica e ‘connessioni simmetriche’

 

Durante il suo intervento, il vicesegretario di Palazzo Chigi Raffaele Tiscar ha ribadito il concetto di neutralità tecnologica previsto nella Strategia di Governo per la banda ultralarga.

In altre parole, per il raggiungimento degli obiettivi di copertura previsti dall’Agenda Digitale europea, vanno bene tutte le tecnologie, dal rame potenziato alla fibra (Fttc, Fttb, Ftth), purché garantiscano “…connessioni simmetriche…”, ha aggiunto Tiscar. C’è da dire però che le “connessioni simmetriche”, con capacità di 50 Mbps in fase di download ma anche in upload, sono garantite soltanto dalla fibra ottica. Il che sembrerebbe chiudere la porta a scelte tecnologiche differenti dalla fibra, con buona pace della neutralità tecnologica contestualmente invocata.

 

I dettagli del piano BUL Lazio

 

Il Piano Banda Ultra Larga del Lazio rispecchia su scala regionale lo schema della strategia di Governo per lo sviluppo dell’ultrabroadband e  si propone di portare, entro il 2020, la connettività a 30Mbps a tutto il territorio del Lazio e a 100 Mbps per il 50% della popolazione e per tutte le sedi delle Pubbliche Amministrazioni del territorio regionale, compresi i plessi scolastici e le strutture sanitarie pubbliche.

Il finanziamento complessivo delle risorse previste per il Piano e’ di 161 milioni di euro a valere sulla nuova programmazione europea 2014-2020, di cui 121 mln euro FESR e 40 mln euro FEASR, che vanno ad unirsi ai 25 mln euro di risorse inutilizzate sulla vecchia programmazione europea 2007-2013 (fondi FESR e FEASR) e nazionale (fondi FAS).

Come primo passo in relazione all’obiettivo di connettività a 30Mbps, l’Amministrazione Regionale ha approvato, nell’ambito di un Accordo Quadro con il Ministero dello Sviluppo Economico, il “Programma Lazio 30Mega” che si prefigge di realizzare entro il 2020 la connettività a 30Mbps per i 336 Comuni del Lazio, che rappresentano le cosiddette “aree bianche” o “a fallimento di mercato” che, cioè, in base agli esiti della Consultazione Pubblica effettuata nel 2014 da Infratel, non risultano inseriti nei piani di sviluppo degli operatori di telecomunicazione.

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