L’esito del referendum investe il Governo Renzi e il Movimento 5 Stelle passa subito all’attacco anche sul fronte del digitale. Nel mirino de pentastellati finisce il team di Diego Piacentini, Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale voluto a Palazzo Chigi da Matteo Renzi con un incarico biennale.
“La caduta del governo Renzi decretata dal voto di ieri impone un ripensamento anche della governance dell’innovazione nel nostro Paese. Ci riferiamo, in particolare, alla nomina del dottor Piacentini a commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale e alla costituzione del cosiddetto team per la trasformazione digitale“, hanno detto i deputati M5S della commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni.
Un attacco frontale nei confronti del Vice president di Amazon in aspettativa, la cui nomina ha fatto molto discutere da tempo, sollevando diversi dubbi di opportunità e accuse più o meno velate di conflitto di interessi.
Nei prossimi giorni si capirà meglio il quadro: sul sito del Governo Team per la trasformazione digitale ci sono i nomi dei primi assunti del team di Piacentini, i cui decreti di nomina sono in fase di registrazione presso la Corte dei Conti.
“Dal suo insediamento nell’agosto scorso il commissario straordinario ha solo costituito una costosa struttura amministrativa senza mai presentare al Parlamento le linee strategiche della propria azione”, osservano i pentastellati.
“Ora, è evidente alla luce degli ultimi sviluppi, che la struttura del commissario straordinario non ha più ragione di esistere. I fondi destinati alla struttura del dottor Piacentini nella legge di bilancio 2017 (31 milioni di euro per il 2017 e il 2018 che potrebbero diventare 40 milioni) siano destinati a progetti di inclusione ed educazione al digitale di cui il Paese ha urgente bisogno”, proseguono i deputati pentastellati.
“Con un governo a 5 Stelle si avrebbe una chiara governance dell’innovazione con una rinnovata Agenzia per l’Italia digitale, ove verranno premiati il merito e la competenza, al centro nell’attuazione delle politiche pubbliche per l’innovazione senza inutili doppioni e carrozzoni inutili. L’auspicio è che si arrivi presto ad elezioni anche per imprimere finalmente la svolta digitale per l’Italia”, concludono i deputati.