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Reddito di cittadinanza, da marzo domande anche online

Per chi non vorrà fare le file chilometriche agli uffici postali e ai Caf, c’è anche la possibilità di richiedere il reddito di cittadinanza “in maniera telematica”, ha annunciato ieri sera Luigi Di Maio, in conferenza stampa, dopo il Consiglio dei ministri in cui è stato approvato il decreto-legge che introduce il reddito di cittadinanza e la Quota 100 per le pensioni.

“Per febbraio sarà online il sito Internet”, ha spiegato Di Maio, “che dirà ai cittadini italiani quali sono le documentazioni necessarie da preparare e poi da marzo sarà attivo il sito Internet per recepire le domande, non c’è bisogno di andare a nessuno sportello se lo si vuole”.

Il ministro del lavoro e delle politiche sociali ha poi aggiunto: “Si può compilare tutta la domanda in maniera telematica e il nostro portale è in grado di verificare la domanda dall’inizio alla fine. Se invece non si ha dimestichezza con un sito web, è anche normale, allora si potrà andare a un normale sportello postale o ai Caf” convenzionati con l’Inps.

Infatti sarà l’Inps:

Il reinserimento lavorativo

Invece sono stati introdotti altri obblighi, come il meccanismo volto a garantire l’inserimento o il reinserimento del beneficiario del reddito di cittadinanza nel mondo del lavoro, attraverso un percorso personalizzato che potrà riguardare attività al servizio della comunità, riqualificazione professionale, completamento degli studi, nonché altri impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all’inclusione sociale e all’inserimento nel mercato del lavoro. In particolare, il beneficiario dovrà sottoscrivere il Patto per il Lavoro o per l’Inclusione sociale, partecipare alle specifiche iniziative formative previste e non potrà rifiutare le offerte di lavoro proposte dai Centri per l’impiego in base a specifici requisiti di distanza e di durata del periodo di disoccupazione.

Le sanzioni per i furbetti: reclusione da due a sei anni

Si previste sanzioni nei casi in cui vengono forniti, con dolo, dati e notizie non rispondenti al vero nel corso della procedura di richiesta del reddito di cittadinanza. Le pene prevedono la reclusione da due a sei anni, oltre alla decadenza dal beneficio e al recupero di quanto indebitamente percepito, comunque disposti anche in assenza di dolo. In caso di dolo, il reddito di cittadinanza non potrà essere nuovamente richiesto, se non decorsi dieci anni dalla richiesta che ha dato luogo alla sanzione. Si prevede altresì la decadenza dal beneficio quando vengono meno alcune condizioni riguardanti gli adempimenti.

Gli incentivi alle imprese che assumono i beneficiari del reddito di cittadinanza

Nel decreto-legge sono introdotti incentivi per le imprese che assumono il beneficiario del reddito di cittadinanza a tempo pieno e indeterminato, sotto forma di esoneri contributivi, nonché per i beneficiari che avviano un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi 12 mesi di fruizione.

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