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Recovery plan, 60 miliardi per il digitale e 20 per la sanità (telemedicina e innovazione assistenza). Il PDF

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58,95 miliardi di euro per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura 4.0. Sono i fondi riservati a questa “missione” nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di 172 pagine, varato dal Consiglio dei ministri.

Per le altre 5 “missioni” il Tesoro ha previsto nel Recovery plan:

In totale 310 miliardi che il Tesoro intende attingere dal 2021 al 2026 non solo dal Next Generation Eu, ma anche dal React-EU, e dai fondi struttutali SIE/PON e FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale).

Nel Next Generation Eu 46 miliardi per il digitale

Dal più noto Next Generation Eu il ministero dell’Economia e delle Finanze prevede di investire 46,18 miliardi, di cui:

20 miliardi per la Sanità digitale

Per la Sanità digitale sono 20,73 i miliardi dei fondi europei previsti nella bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di cui: 

4,2 miliardi per favorire la realizzazione della Banda larga e del 5G

La seconda componente della prima “missione”, quella relativa al digitale, riguarda l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese (Transizione 4.0), comprese quelle del comparto editoria e della filiera della stampa, la realizzazione di reti ultraveloci in fibra ottica, 5G ed investimenti per il monitoraggio satellitare. In quest’ottica, si legge nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), gli incentivi fiscali inseriti nel PNRR sono riservati alle imprese che investono in beni strumentali, materiali ed immateriali, necessari ad un’effettiva trasformazione digitale dei processi produttivi, nonché alle attività di ricerca e sviluppo connesse a questi investimenti. Si prevedono inoltre progetti per sostenere lo sviluppo e l’innovazione del Made in Italy, delle catene del valore e delle filiere industriali strategiche, nonché la crescita dimensionale e l’internazionalizzazione delle imprese, anche attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari a leva. 

Impiegando le risorse nazionali della coesione FSC 2021-2027 non ancora programmate, è stato possibile incrementare, scrive il Tesoro, gli investimenti di circa 20 miliardi per nuovi progetti in settori importanti, che comprendono la rete ferroviaria veloce, la portualità integrata, il trasporto locale sostenibile, la banda larga e il 5G, il ciclo integrale dei rifiuti, l’infrastrutturazione sociale e sanitaria del Mezzogiorno. 

In particolare:

Piano Italia 1 Gbit/s per completare il progetto Banda ultra larga

In questo ambito si prevedono interventi per la riduzione del digital divide favorendo il raggiungimento degli obiettivi europei della Gigabit society. Tra le principali linee di progetto vi sono:

5G negli impianti sportivi pubblici

Lo stanziamento totale per questo progetto è di 4,2 miliardi.

Cloud e Gaia X

La prima componente riguarda la digitalizzazione e la modernizzazione della PA. In questo ambito, è scritto nel Recovery Plan, lo sviluppo di un cloud nazionale e la effettiva interoperabilità delle banche dati delle PA avviene in parallelo e in sinergia con il progetto Europeo GAIA-X, dove l’Italia intende avere un ruolo di primo piano. Sfruttando anche la digitalizzazione, indica il ministero dell’Economia e delle Finanze, va sviluppato un “Programma di innovazione strategica della PA” che mira a completare il percorso delle riforme della PA realizzando un cambiamento strutturale per rafforzare la PA italiana, in maniera organica e integrata, ai diversi livelli di governo, attraverso una amministrazione capace, competente, semplice e smart, in grado di offrire servizi di qualità ai cittadini e alle imprese e da rendere più competitivo il sistema-Italia, con intervestimenti mirati e interventi di carattere ordinamentale a costo zero, volti a definire una cornice normativa abilitante al cambiamento per il rilancio del Sistema Paese. Infine, sarà e portata a termine la riforma della giustizia per accelerare i processi, anche potenziando digitalizzazione e capitale umano del sistema giudiziario italiano al fine di accelerare lo smaltimento del pregresso. 

E la governance? Nessun riferimento a chi gestirà i fondi

Nella bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di 172 pagine, non c’è l’indicazione di un aspetto rilevante: la governance, ossia chi sarà designato alla gestione dei fondi europei. Sarà un successivo provvedimento ad individuare la cabina di regia del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Next Generation Italia”. La Spagna, ad esempio, l’ha indicato, invece, subito nel Recovery Plan presentato ad ottobre.

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