58,95 miliardi di euro per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura 4.0. Sono i fondi riservati a questa “missione” nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di 172 pagine, varato dal Consiglio dei ministri.
Per le altre 5 “missioni” il Tesoro ha previsto nel Recovery plan:
- 78,79 miliardi per la rivoluzione verde e transizione ecologica.
- 33,14 miliardi per infrastrutture per una mobilità sostenibile.
- 34 miliardi per istruzione e ricerca: “La scuola avrà circa 27 miliardi, considerando tutti i fondi europei”, ha spiegato Lucia Azzolina. “Penso che con questa cifra, guardando a edilizia scolastica, classi 4.0, Stem e Its, avremo un piano pensato a 360 gradi per risollevare l’istruzione maltrattata nel corso degli anni”, ha detto la ministra dell’Istruzione.
- 84,95 miliardi (la cifra più alta) per l’inclusione e la coesione
- 20,73 miliardi per la sanità digitale.
In totale 310 miliardi che il Tesoro intende attingere dal 2021 al 2026 non solo dal Next Generation Eu, ma anche dal React-EU, e dai fondi struttutali SIE/PON e FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale).
Nel Next Generation Eu 46 miliardi per il digitale
Dal più noto Next Generation Eu il ministero dell’Economia e delle Finanze prevede di investire 46,18 miliardi, di cui:
- 11,45 miliardi per la Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A.
- 26,73 miliardi per la Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo
- 8 miliardi per Turismo e Cultura 4.0
20 miliardi per la Sanità digitale
Per la Sanità digitale sono 20,73 i miliardi dei fondi europei previsti nella bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di cui:
- 7,90 miliardi per Assistenza di prossimità e telemedicina.
- 7 miliardi per Potenziamento assistenza sanitaria e rete territoriale.
- 90 milioni per Salute, Ambiente e Clima. Sanità pubblica ecologica.
- 12,83 miliardi per Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria.
- 10,69 miliardi per Ammodernamento tecnologico e digitale.
- 2,14 miliardi per Ricerca e trasferimento tecnologico e formazione.
4,2 miliardi per favorire la realizzazione della Banda larga e del 5G
La seconda componente della prima “missione”, quella relativa al digitale, riguarda l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese (Transizione 4.0), comprese quelle del comparto editoria e della filiera della stampa, la realizzazione di reti ultraveloci in fibra ottica, 5G ed investimenti per il monitoraggio satellitare. In quest’ottica, si legge nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), gli incentivi fiscali inseriti nel PNRR sono riservati alle imprese che investono in beni strumentali, materiali ed immateriali, necessari ad un’effettiva trasformazione digitale dei processi produttivi, nonché alle attività di ricerca e sviluppo connesse a questi investimenti. Si prevedono inoltre progetti per sostenere lo sviluppo e l’innovazione del Made in Italy, delle catene del valore e delle filiere industriali strategiche, nonché la crescita dimensionale e l’internazionalizzazione delle imprese, anche attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari a leva.
Impiegando le risorse nazionali della coesione FSC 2021-2027 non ancora programmate, è stato possibile incrementare, scrive il Tesoro, gli investimenti di circa 20 miliardi per nuovi progetti in settori importanti, che comprendono la rete ferroviaria veloce, la portualità integrata, il trasporto locale sostenibile, la banda larga e il 5G, il ciclo integrale dei rifiuti, l’infrastrutturazione sociale e sanitaria del Mezzogiorno.
In particolare:
- 4,2 miliardi per Banda Larga, 5G e monitoraggio satellitare (di cui 1,1 già stanziati per progetti in essere).
Piano Italia 1 Gbit/s per completare il progetto Banda ultra larga
In questo ambito si prevedono interventi per la riduzione del digital divide favorendo il raggiungimento degli obiettivi europei della Gigabit society. Tra le principali linee di progetto vi sono:
- Il Piano Italia 1 Gbit/s che prevede il completamento del progetto Banda ultra larga, con iniziative per il collegamento all’utente finale delle connessioni ultraveloci e la sua estensione alle nelle aree grigie;
- La copertura in fibra ottica in realtà pubbliche ritenute prioritarie (completamento Piano scuole; piano sedi della sanità; piano fibra per parchi naturali; piano fibra per musei e siti archeologici);
5G negli impianti sportivi pubblici
- Fibra per il 5G lungo le vie di comunicazione extra-urbane e diffusione di reti 5G negli impianti sportivi pubblici;
- Interventi per la promozione dei servizi 5G e la safety del 5G.
Lo stanziamento totale per questo progetto è di 4,2 miliardi.
Cloud e Gaia X
La prima componente riguarda la digitalizzazione e la modernizzazione della PA. In questo ambito, è scritto nel Recovery Plan, lo sviluppo di un cloud nazionale e la effettiva interoperabilità delle banche dati delle PA avviene in parallelo e in sinergia con il progetto Europeo GAIA-X, dove l’Italia intende avere un ruolo di primo piano. Sfruttando anche la digitalizzazione, indica il ministero dell’Economia e delle Finanze, va sviluppato un “Programma di innovazione strategica della PA” che mira a completare il percorso delle riforme della PA realizzando un cambiamento strutturale per rafforzare la PA italiana, in maniera organica e integrata, ai diversi livelli di governo, attraverso una amministrazione capace, competente, semplice e smart, in grado di offrire servizi di qualità ai cittadini e alle imprese e da rendere più competitivo il sistema-Italia, con intervestimenti mirati e interventi di carattere ordinamentale a costo zero, volti a definire una cornice normativa abilitante al cambiamento per il rilancio del Sistema Paese. Infine, sarà e portata a termine la riforma della giustizia per accelerare i processi, anche potenziando digitalizzazione e capitale umano del sistema giudiziario italiano al fine di accelerare lo smaltimento del pregresso.
E la governance? Nessun riferimento a chi gestirà i fondi
Nella bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di 172 pagine, non c’è l’indicazione di un aspetto rilevante: la governance, ossia chi sarà designato alla gestione dei fondi europei. Sarà un successivo provvedimento ad individuare la cabina di regia del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Next Generation Italia”. La Spagna, ad esempio, l’ha indicato, invece, subito nel Recovery Plan presentato ad ottobre.