Semplificare i processi amministrativi attraverso la digitalizzazione per realizzare infrastrutture e mobilità sostenibili e resilienti. Questo è il primo impegno preso con il Parlamento da Enrico Giovannini, ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), nel corso dell’audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera sulle linee programmatiche del suo dicastero anche in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
“Il primo impegno è sulla semplificazione dei processi amministrativi attraverso la digitalizzazione”, ha detto Giovannini, che ha anche annunciato per raggiungere l’obiettivo “l’avvio, qualche ora fa, di una commissione con Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Anac e Ministero della PA nella quale affronteremo queste tematiche per arrivare in tempi molto rapidi ad una serie di proposte, che verranno discusse con Regioni, Province, Comuni, forze politiche e stakeholder, per capire come eventualmente introdurre nuove norme o migliorare le norme attuali ai fini della realizzazione del Pnrr”.
Perché è importante semplificare le norme
Giovannini ha spiegato l’importanza di snellire la burocrazia grazie al digitale e alla “costruzione di un sistema informativo per garantire trasparenza, efficienza e controllo dell’opinione pubblica ed intervenire sulle situazioni di stallo”.
“Uno studio di Bankitalia ha evidenziato che la durata mediana della realizzazione di un’opera è di 4 anni e 10 mesi con un importo mediano di 300.000 euro, la durata sale a 11 anni per le opere sopra i 5 milioni. È evidente che si tratta di tempi incompatibili con le esigenze di uno Stato moderno e con la tempistica prevista per l’utilizzo delle risorse nazionali ed europee”, ha osservato il ministro.
Recovery plan: “48 miliardi assegnati al ministero infrastrutture e della mobilità sostenibili”
“Le risorse assegnata al Mims nella bozza di Pnrr in fase di revisione ammontano a circa 48 miliardi di euro di cui 32 miliardi aggiuntive”, ha fatto sapere Giovanni, spiegando che sono ben 40 i progetti in capo al ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili sui 169 target dell’agenda 2030.
“Investimento straordinario in efficienza e sicurezza”
“La ripresa e la resilienza nel nostro Paese dipendono in modo decisivo dalla dotazione infrastrutturale di cui dispone, e dall’efficienza dei sistemi a rete. Per questo, un investimento rapido e consistente in questo campo deve non solo esercitare un rilevante effetto positivo di carattere occupazionale ed economico nell’attuale congiuntura, ma contribuire a determinare un miglioramento della competitività della nostra economia a medio termine, e della qualità della vita delle persone e dell’ambiente”.
Questa è un’altra linea programmatica del ministero guidato da Giovannini. “È necessario un investimento straordinario”, ha aggiunto, “per assicurare l’efficienza delle infrastrutture e la sicurezza dei cittadini, per evitare che accadano disastri come quello del Ponte Morandi”.
“Il cambio del nome del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti in ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili corrisponde a una visione di sviluppo orientato verso tutte le dimensioni della sostenibilità: economica, sociale e ambientale”, ha concluso Giovannini.