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Recovery fund, dei 209 miliardi all’Italia quanti per rendere il Paese più digitale e green? Il piano ad ottobre

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Telemedicina, grazie sia alla reti in fibra ottica sia a quelle 5G; l’espansione della rete ultrabroadband e di quella mobile di quinta generazione; rafforzare l’industria dei dispositivi medici; didattica a distanza con tutte le scuole statali connesse fino a 1 Gigabit/s ed ogni studente dotato di Pc o tablet per seguire le lezioni online; la Pubblica amministrazione che cambia pelle verso la modernizzazione e la digitalizzazione; economia green; favorire l’introduzione delle tecnologie emergenti (intelligenza artificiale e blockchain) al servizio delle persone; incentivare soluzioni di cybersecurity nel mondo delle imprese, assieme a supercomputing e cloud, in quest’ultimo caso cloud nazionali per Stato e Pa federati a livello europeo.

Sono questi i settori principali dell’Innovazione tecnologica su cui l’Italia può investire una parte significativa dei 209 miliardi che il nostro Paese può spendere grazie all’accordo storico di questa mattina dei leader europei sul Recovery Fund e il Bilancio Ue 2021-2027. “La transizione green e digitale è un prerequisito per avere una valutazione positiva da parte della Commissione europea entro due mesi dalla presentazione dei piani di recupero e di resilienza che ogni Stato presenterà per spendere i fondi”, è scritto nel documento conclusivo con cui è stata siglata l’intesa raggiunta tra i leader dell’Unione europea a Bruxelles.

In totale il piano straordinario per la ripresa dell’Europa è da 750 miliardi (il 28%, la somma maggiore, destinata all’Italia giustificata anche dalle previsioni disastrose sull’andamento della nostra economia: -12% di PIL) per salvare i Paesi più colpiti dal Covid dal tracollo finanziario. Soldi che saranno reperiti da Bruxelles tramite gli Eurobond.

Con il margine di manovra come garanzia, la Commissione raccoglierà fondi sui mercati e li canalizzerà, tramite lo strumento Next Generation EU, verso i programmi destinati a rimediare ai danni economici e sociali causati dal Covid-19 e a preparare un futuro migliore. La Commissione emetterà obbligazioni sui mercati per conto dell’UE: la scadenza varia da 3 a 30 anni.

Conte: “Ora con i fondi possibilità concreta per l’Italia più verde, più digitale e più innovativa

“Siamo soddisfatti: abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso e adeguato alla crisi che stiamo vivendo”, sono le prime parole dopo la conclusione del deal, alle ore 6 di questa mattina, del premier Giuseppe Conte. “Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie. Abbiamo a disposizione 81 miliardi a titolo di sussidi e 127 miliardi in prestito (+ 36 miliardi dalla richiesta iniziale della Commissione Ue)”, ha spiegato il premier, che ora, insieme al Governo, al Parlamento e alle Istituzioni è impegnato a spendere i fondi.

Avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre. Dobbiamo investirli per riforme strutturali, per crescere economicamente e raggiungere l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile”, ha detto Conte.

Abbiamo la concreta possibilità di rendere l’Italia più verde, più digitale più innovativa, più sostenibile, più inclusiva. Investire nella scuola, nelle Università e nella Ricerca e nelle infrastrutture”, questo l’impegno del premier, che andremo a monitorare.

Gualtieri: ” Ad ottobre presentiamo piano per infrastrutture, digitalizzazione ed economia sostenibile”

Vogliamo essere tra i primi a presentare già ad ottobre un piano preciso e dettagliato con investimenti in infrastrutture, digitalizzazione ed economia sostenibile”. Lo ha annunciato al Tg3 il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri commentando l’esito della lunga trattativa a Bruxelles.

von der Leyen: “Oltre il 50% del budget complessivo per le politiche moderne”

“Oggi abbiamo compiuto un passo storico, di cui tutti possiamo essere orgogliosi. Abbiamo negoziato 4 lunghi giorni e notti con i leader dell’UE. Ma ne è valsa la pena. Oltre il 50% del budget complessivo a lungo termine EU Budget e Next Generation EU (per un totale di 1,8 trilioni di euro) sosterrà le politiche moderne! Investiamo nel futuro dell’Europa”, così ha commentato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Fino a 150 miliardi di euro in 7 anni al Mercato Unico, Innovazione e Digitale

Dunque, con l’accordo sul Recovery Fund ed il Bilancio Ue 2021-2027, tutti i fondi raccolti tramite lo strumento Next Generation EU e il nuovo bilancio dell’UE saranno convogliati attraverso i programmi dell’Unione europea a favore di vari obiettivi. Tra cui:

Per lEuropa digitale 6761 milioni di euro dal 2021 al 2027

Sempre nel documento finale sottoscritto dai leader europei sul Recovery Fund ed il Bilancio Ue 2021-2027 si legge che “La dotazione finanziaria per l’attuazione del programma Europa digitale per il periodo 2021-2027 sarà di 6.761 milioni di euro”.

L’Europa deve investire di più per migliorare la connettività e rafforzare la sua presenza industriale e tecnologica. Tecnologie quali l’intelligenza artificiale, la cibersicurezza, le infrastrutture cloud e per i dati, le reti 5G e 6G, i supercomputer e i computer quantistici, nonché le tecnologie blockchain avranno effetti di ricaduta e rafforzeranno l’autonomia strategica dell’Europa e la crescita di ogni singolo Paese dell’Unione europea. Italia compresa, se questa volta è in grado di investire in modo strategico una parte consistente dei 209 miliardi sul digitale e sull’Innovazione, due leve che garantiscono sviluppo economico, sociale, culturale e democratico.

Ad ottobre conosceremo il piano delle riforme del Governo italiano che sarà lanciato con la Nota aggiornamento del Def, che deve essere approvato dal Consiglio dei ministri e poi inviato a Bruxelles. Prima però conosceremo la “task force” annunciata oggi da Conte, “che andremo a definire in questi giorni perché dovrà partire al più presto per redigere il piano nazionale di ripresa e di resilienza”.

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