L’augmented reality (AR) o realtà aumentata ha trovato stabilmente impiego in diversi settori industriali e della ricerca, tra cui quello dell’automotive. Qui l’AR è entrata in quasi tutta la catena del valore, dalla progettazione alla produzione, fino alla vendita.
Oggi è possibile realizzare un’automobile, progettata per migliorare la sicurezza ed il comfort alla guida, anche a partire dalle nuove applicazioni della realtà aumentata, che poi saranno impiegate anche dal comparto marketing.
Un nuovo studio di ABI Research appena pubblicato stima che il mercato della tecnologia AR per l’industria automobilistica potrebbe arrivare a valere più di 5,5 miliardi di dollari nel 2022.
Solo le spedizioni di smart glassess sono valutate attorno a 1,7 milioni di pezzi, per un settore che crescerà in maniera rapida nei prossimi cinque anni, ad un tasso composito annuo del 177%.
Ben presto gli occhiali per la realtà aumentata usciranno dai laboratori e le fabbriche 4.0 per entrare nelle nostre case. Di recente, Bose ha annunciato gli AR sunglasses: occhiali da sole, comodi e dal design curato con all’interno integrato un impianto audio in alta definizione collegato ad un sistema di intelligenza artificiale che aumenterà la percezione della realtà in cui l’individuo si muoverà.
Occhiali, insomma, che ci “raccontano” il mondo, anche senza vederlo grazie al sistema audio pubblicizzato da Bose.
Interfacciandosi con l’app dedicata e scaricata sullo smartphone/tablet, gli occhiali suggeriscono una diversa scoperta di strade, musei, negozi, uffici pubblici e aziende, a partire dalle numerose informazioni collegate ad oggetti, luoghi e strutture, visualizzate dagli occhiali (non a caso, nel progetto Bose sono entrati anche player del mondo retail, del turismo e dei viaggi, tra cui Asics Studio, Strava, TripAdvisor TuneIn e Yelp).
In un altro Report, CCS Ingight ha calcolato che le unità di smart glassess in spedizione per il 2022 saranno più di 4 milioni per il mercato consumer.
Tornando all’impiego dell’AR nell’industria automobilistica, secondo i ricercatori è uno strumento ormai preziosissimo in fase progettuale, perché consente agli ingegneri di immaginare, sviluppare e aggiungere possibili funzioni dell’automobile quando essa è ancora a livello di embrione digitale.
Le conseguenze sono tante, tra cui: una riduzione dei costi in fase progettuale, una riduzione dei tempi di sviluppo dei progetti, un’ottimizzazione delle risorse disponibili, un miglioramento generale delle funzionalità di base del veicolo e un aumento dei guadagni.
Grazie all’AR, inoltre, gli stessi clienti possono divertirsi a valutare l’automobile attraverso showroom digitali che predispongono i modelli base su cui attivare le funzionalità desiderate.
Alcune case automobilistiche, tra cui Hyundai, Jeep e Volvo, hanno iniziato a sfruttare la realtà aumentata per i test drive virtuali e le esperienze di showroom digitali, risparmiando tempo e costi, anche eliminando le strutture fisiche della rete di vendita.
A riguardo, molto interessante è il mercato dei contenuti sviluppati in ambiente AR e VR (virtual reality), cresciuto solamente nel 2017 di oltre il 72%, per un valore a livello mondiale superiore ai 3 miliardi di dollari secondo stime IHS Market.
La spesa in applicazioni AR, sempre a livello mondiale, ha raggiunto invece i 2 miliardi di dollari e sono attesi investimenti superiori agli 8 miliardi di dollari nel 2021 nel solo settore consumer.