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“Realtà aumentata più accessibile con smart glasses di qualità. E il metaverso? Aspettiamo l’interoperabilità tra le piattaforme”

Prima di sbarcare, in massa, nel metaverso, useremo tanto i visori 3D e le app per la realtà aumentata? Perché  con la realtà aumentata, che sovrappone elementi digitali al nostro mondo analogico – a differenza del metaverso – non perdiamo la connessione con il mondo fisico?

Lo abbiamo chiesto a Massimo Canducci, Chief Innovation Officer del Gruppo Engineering, e autore del libro “Vite Aumentate”.

Key4bizLa realtà virtuale immersiva perché non decolla del tutto?

Massimo CanducciLe applicazioni di realtà virtuale immersiva sono ormai una realtà in moltissimi ambiti come i videogame, ma anche in settori come l’architettura, la formazione, la simulazione e la medicina. Si tratta ancora di casi d’uso limitati per via del costo elevato dei dispositivi e degli investimenti necessari per realizzare applicazioni virtuali realmente fruibili e di qualità.

Key4bizÈ la realtà aumentata la prossima killer application?

Massimo CanducciIl caso della realtà aumentata invece è diverso: le applicazioni sono molto più semplici da realizzare, ma al momento per fruirne siamo costretti a utilizzare smartphone e tablet. Questa tipologia di interazione rende difficoltoso un utilizzo continuativo di queste applicazioni.

In quest’ambito stiamo aspettando che arrivino sul mercato dei veri e propri smart glasses di qualità: leggeri, connessi, con un’autonomia soddisfacente e in grado di ospitare molte delle applicazioni che abitualmente utilizziamo sugli smartphone.

Queste tecnologie e modalità di interazione stanno evolvendo rapidamente e ci si aspetta che diventino sempre più avanzate e accessibili nel corso del tempo, di conseguenza anche il numero di servizi disponibili e di utilizzatori sono destinati ad aumentare in modo considerevole.

Key4bizE al metaverso cosa manca ancora?

Massimo Canducci. Per poter parlare di metaverso, tuttavia, sarà necessario attendere un ulteriore passo evolutivo che sarà portato dall’interoperabilità completa tra le piattaforme e dalla possibilità di scambiare asset digitali tra mondi virtuali e aumentati diversi.

La direzione è quella giusta e le tecnologie stanno evolvendo in modo coerente rispetto a questa logica di ecosistema. 

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