L'indagine

RC Auto, truffe online per 3 milioni di euro. Nell’indagine finiscono anche gli internet service provider

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I siti in questione promuovevano e vendevano pacchetti assicurativi per l’automobile estremamente convenienti. False RC Auto con i loghi delle principali compagnie assicurative simulando perfino un impeccabile servizio online di assistenza al cliente. Gravi anche le violazioni in termini di protezione dei dati personali.

Smantellato un giro di polizze auto false che non offrivano nessuna copertura assicurativa e che, in caso di incidente, avrebbero messo in seri guai i cittadini coinvolti. È l’esito dell’operazione “Fake insurance” portata a termine dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza.

Oltre 220 i siti internet privi di autorizzazione da parte dell’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), messi su con l’unico scopo di truffare i consumatori, e 44 i responsabili identificati dalla Guardia di Finanza, per un giro di affari superiore ai 3 milioni di euro.

La truffa RC Auto

I siti in questione promuovevano e vendevano pacchetti assicurativi per l’automobili estremamente convenienti. False RC Auto con i loghi delle principali compagnie assicurative simulando perfino un impeccabile servizio online di assistenza al cliente.

Oltre al raggiro finanziario, gli ignari automobilisti hanno rischiato di guidare senza alcuna protezione assicurativa, con la possibilità concreta, in caso di incidente e semplice controllo di Polizia, di vedersi sequestrato il veicolo e ritirata la patente, nonché essere multati e denunciati.

Gli inquirenti, in particolare, hanno evidenziato la particolarità delle tecniche di occultamento adottate dai criminali: “i Registrant dei portali truffaldini erano quasi sempre cittadini vittime di furto d’identità e spesso tra coloro che avevano acquistato una polizza; le utenze telefoniche utilizzate per le Chat ed i relativi account di posta elettronica intestati a prestanomi”.

L’operazione

Portate avanti con il nome in codice ‘Fake Insurance’, le indagini, coordinate sin dal 2019 dal Procuratore della Repubblica di MIlano, dott. Francesco Greco, dal Procuratore Aggiunto, dott. Eugenio Fusco, e dal Sostituto Procuratore, dott. Christian Barilli, hanno consentito di effettuare decine di denunce e per la prima volta il coinvolgimento degli Isp, gli Internet service provider.

Per identificare i responsabili della truffa RC Auto, gli uomini del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza hanno eseguito accertamenti finanziari sugli strumenti di pagamento (quasi

sempre Carte Postepay), indicati dai criminali nei siti per ricevere il premio delle false polizze assicurative.

Visto che nella truffa rientravano anche i dati personali degli utenti, necessari per far partire le false pratiche a carico degli indagati c’è anche il reato di trattamento illecito dei dati personali, in quanto tali informazioni venivano conservate su server all’estero, in violazione alle norme del codice della privacy.

Il coinvolgimento degli Isp

Per la prima volta in Italia, come anticipato, le indagini si sono orientate anche sulla responsabilità in concorso degli Isp e dei colossi del web, ovvero i principali motori di ricerca internazionali.

L’iniziativa scaturisce dalla presenza in rete degli elenchi dei siti web irregolari periodicamente pubblicati dall’IVASS, nonché di numerose segnalazioni su blog, forum e siti Internet di truffe subite dagli utenti riconducibili a quelle piattaforme.

Sei siti web sono stati segnalati alla magistratura: “pur disponendo degli strumenti informativi utili ad apprendere l’illiceità dei portali, non avevano rimosso le informazioni illegali e disabilitato l’accesso al sito”.

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