Il verdetto finale del 18° “Rapporto sulla Qualità della vita in Italia” è uno solo: il livello migliora in provincia e crolla nelle grandi città. Nella Top 10 troviamo al primo posto Mantova, seguita da Trento, Belluno, Pordenone, Siena, Parma, Udine, Bolzano, Vicenza, Lecco.
Per incontrare una grande città bisogna scendere alla posizione 48, con Firenze, che perde 22 posizioni (26a nel 2015). Milano è al 56° posto (49° nel 2015), Torino al 70° (l’unica a crescere di 6 posizioni rispetto all’anno passato), Roma all’88° (69° nel 2015), Palermo alla 104, Napoli alla posizione 108.
Complessivamente, il 53,9% della popolazione italiana vive in territori dove la qualità della vita è “scarsa o insufficiente”. Le grandi città soffrono principalmente per punteggi negativi relativi a salute, ambiente, disagio sociale, criminalità e servizi.
Lo studio, realizzato da ItaliaOggi e “La Sapienza” Università di Roma, misura il livello della qualità della vita in 110 centri urbani del nostro Paese. In linea generale, si nota che la qualità della vita in città è migliore nell’Italia del Nord Est e in quella centrale, mentre si registrano maggiori criticità al Nord Ovest e al Sud (Roma compresa).
L’indagine, è spiegato da ItaliaOggi, si basa su nove dimensioni d’analisi (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita), 21 sottodimensioni e un elevato numero di indicatori di base (84, oltre il doppio di quelli considerati in altre ricerche), che consentono di investigare in maniera approfondita i molteplici aspetti in cui la qualità della vita si articola nelle province italiane.